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ROTARY NEL MONDO
gico del RI quando, a proposito della
Priorità sull’“
l’incremento dell’azione
umanitaria
”,
indica tra gli obiettivi spe-
cifici “
l’espansione dei partenariati
strategici e delle relazioni di coopera-
zione
”.
Ci credo come ho creduto negli
anni ’80, insieme agli amici del RC di
Putignano nella realizzazione della
Casa dei giovani
”,
comunità di recu-
pero per tossicodipendenti. Ci credo
perché il Progetto, portato da me a co-
noscenza in sede dei Gruppi di lavoro
all’Assemblea Internazionale di San Die-
go del gennaio scorso, ha riscosso plau-
so e condivisione. Ci credo oggi più di
ieri perché la ribellione che sta facendo
crollare regimi dittatoriali ed affamatori
del Nord Africa nasce soprattutto dai
giovani e non soltanto per ragioni di
pancia” ma particolarmente per ragioni
culturali e di difesa di diritti universali
validi al Nord come al Sud, in Occidente
come in Oriente. Ci credo perché questi
stessi ultimi eventi ci stanno insegnan-
do che l’approccio alle questioni medi-
terranee non può essere lasciato soltan-
to alle politiche intergovernative ma
deve partire dal basso, coinvolgendo i
nuovi protagonisti che sono le entità re-
gionali, i popoli, le società civile, capaci
di incrementare con i popoli dirimpettai
una rete mirabile
di scambi culturali
ed umani. E ci credo soprattutto perché
credo nelle grandi potenzialità ancora
inespresse del Rotary in questo settore,
con la sua forte forza dialogante, capace
di arrivare dove a volte falliscono i Go-
verni, imbrigliati da fattori di natura po-
litica-ideologica, a differenza dei Rota-
riani che, diversi per razza, cultura,
civiltà, religione, credo religioso, condi-
zioni socio-economiche, hanno saputo
trovare in queste loro
diversità
una
straordinaria unità, grazie ad un comu-
ne linguaggio e a un comune obiettivo: il
linguaggio dell’amicizia, l’obiettivo fina-
le della pace. Nel Progetto sulla “Casa
del dialogo mediterraneo” ci credo per-
ché credo nella forza del motto del Pre-
sidente Internazionale
Kalyan Ba-
nerjee
: “
Conosci te stesso per
abbracciare l’umanità”. E tra questa
umanità” da abbracciare c’è in via prio-
ritaria quella dei Paesi bagnati dal no-
stro stesso Mare, per il quale si richiede
uno sforzo comune perché torni ad es-
sere il mare dell’armonia, lo spazio dove
possono pacificamente convivere tutte
le civiltà, le religioni, le filosofie, le cul-
ture, i miti greci e romani, egizi e fenici,
bizantini ed arabi.
Q
L’iniziativa e i CIP
Partono da Bari quindi, le prime mosse
dell’Iniziativa per il Mediterraneo targata
Italia. Dialogo, pace, diversità, accoglienza,
azione, tolleranza, abbraccio... ecco, termini
non nuovi del vocabolario rotariano ma oggi
impiegati per dare in questo Forum non solo
testimonianza ma dinamica spinta alla con-
creta realizzazione di un piano strutturato di
azioni a favore dei giovani, della pace, della
coesistenza e, appunto, dell’accoglienza. Per
questo e per i prossimi due anni, i Comitati
InterPaese italiani sono impegnati a dare cor-
po e vita ad una iniziativa di pace per il Medi-
terraneo che focalizzi la sua attenzione su tre
aree prioritarie: pace e coesistenza, giovani,
lavoro ed economia e sia interlocutore esperto
e privilegiato dei Paesi che si affacciano sul
mare comune. Svolgerà funzioni di laboratorio
di pensiero e di assistenza all’implementazio-
ne delle azioni, un Advisory Board costituito
da alcuni Governatori in servizio e da Rota-
riani da sempre attenti alle politiche per il
Mediterraneo, tutti desiderosi di portare un
contributo nuovo ed ulteriore alla costruzioni
di reti di rapporti solidali e di conoscenza re-
ciproca per una pace non virtuale.
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