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IL ROTARY SUL TERRITORIO
Dopo le ultime quattro edizioni, nelle
quali il Club fondatore aveva ampliato la
scelta ad altre categorie impegnate nel
rispetto dei principi etici fondamentali,
da quest’anno si è voluti significativa-
mente ritornare al giornalismo, la cui
funzione è essenziale in un momento
difficile della vita democratica del pae-
se; con il tema della XXXIII edizione del
premio Casalegno e con il dibattito che
si è volto a Palazzo Brancaccio, affron-
tiamo le basi del mestiere di giornalista
e l’informazione come sevizio pubblico
con il suo valore etico.
L’elenco dei giornalisti premiati negli
anni ed il prestigio indubbio dei loro
nomi confermano che il Casalegno si è
sviluppato in maniera coerente come
premio rotariano di rilevanza nazionale,
confortato dal consenso dei rotariani
e dalla valutazione positiva del mondo
del giornalismo; il che ci ha portato ad
ottenere ormai da molto tempo l’alto
patronato del Presidente della Repubbli-
ca, che ha spesso ricevuto il giornalista
premiato al Quirinale. Vogliamo ricor-
dare che a partire dagli anni Novanta
si è arrivati ad una formale svolta “de-
mocratica”, che chiama migliaia di rota-
riani italiani ad eleggere il vincitore con
il proprio voto, scegliendo in una terna
di finalisti selezionata dalla Giuria del
premio. Il premio ha acquisito la valen-
za di segnalazione di un giornalista che
rappresenti l’espressione di una profes-
sionalità indipendente, accompagnata
da un forte senso di impegno etico sul
modello rotariano. Di tale impegno sono
indubbiamente testimoni i tre giornalisti
finalisti del premio per il 2011, il diretto-
re del
Corriere della Sera
Ferruccio de
Bortoli, l’autrice e conduttrice di
Report
Milena Gabanelli e il direttore de
L’E-
spresso
Bruno Manfellotto.
A ricevere il riconoscimento come vin-
citore da Sergio Zavoli è stato Ferruccio
De Bortoli, eletto democraticamente
con il voto di migliaia di rotariani, come
ha ricordato il Presidente della Com-
missione organizzatrice, Giorgio Castel-
lucci, con la seguente motivazione:
ha
percorso tutta la carriera nella carta
stampata, fino a dirigere il più auto-
revole giornale italiano indipendente,
con spirito autonomo, ma non di parte
.
I
L
DIBATTITO
SUL
GIORNALISMO
COME
SERVIZIO
La proclamazione del vincitore del Pre-
mio Casalegno è stata preceduta dal di-
battito sul tema “Il giornalismo come un
servizio”, del quale diamo un breve reso-
conto per consentire ai lettori rotariani
di approfondire la riflessione su una te-
matica rilevante per la vita democratica
del paese. All’introduzione di chi scrive
hanno fatto seguito gli interventi dei
finalisti e le considerazioni conclusive
del Sen. Sergio Zavoli, che ha definito la
terna “la scelta più oculata che si potes-
se fare: tutti straconosciuti per il modo
esemplare di fare la professione”.
In apertura di dibattito, lo scrivente,
Claudio de Cesare, ha proposto “spunti”
riflessivi sul rapporto tra etica ed indi-
pendenza e l’esercizio della professione
di giornalista. L’interrogativo di fondo
che è stato posto è il seguente: “Esiste
veramente in Italia un giornalismo basa-
to su valori etici ed indipendente dal po-
tere politico?” ovvero si può sostenere
che il giornalista italiano ha acquisito un
pericoloso parallelismo con la classe
politica”? Claudio De Cesare ha ricor-
dato come il tema dell’imparzialità del
giornalismo riveste una primaria impor-
tanza in quanto è strettamente connesso
con la “salvaguardia della vita democra-
tica” del Paese. In un epoca in cui i
mass
media
hanno assunto un valore determi-
nante nella società civile e nelle scelte
politiche del cittadino, l’indipendenza
dei mezzi di comunicazione di massa
rappresenta una necessaria garanzia al
fine di assicurare un controllo efficace
dei cittadini sul potere politico.
Pertanto, “la presenza di un giornalismo
veramente indipendente rappresenta un
requisito essenziale per la salvaguardia
Il DG 2010/2011 Roberto Scambelluri presenzia alla cerimonia
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