ROTARY |
novembre 2012
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P
arlo con Costantina Iliopoulou del-
la crisi economica che ha devastato
la sua terra d’origine, la Grecia, che
l’ha abbattuta e fatta piangere. “La no-
stra famiglia è stata distrutta”, dice. Sua
madre e suo padre vivono in stanze se-
parate e non si sono parlati con per mesi
a causa dei litigi sui fallimenti dei loro
affari di famiglia. “E’ dura per me aver
perso del denaro”. Il crollo economico
del paese ha forzato la chiusura delle
loro compagnie d’importazione di carta
dopo quasi 30 anni, duranti i quali ave-
vano guadagnato profitti annuali fino a 6
milioni di euro. “La crisi ha fatto dimen-
ticare alla gente il proprio onore” dice la
trentenne Iliopoulou. “Non abbiamo più
pagato i nostri conti perché non c’erano
più soldi”. Col risultato che l’impresa
perde 2,5 milioni di euro e viene chiusa
all’inizio di quest’anno.
Iliopoulou guadagnava più di 5000 euro
al mese essendo un membro esecutivo
della sua azienda; adesso lavora per una
organizzazione no-profit e prende meno
di un quinto di quell’importo. Suo pa-
dre 65 enne riceve una pensione di 700
euro al mese. “Ha lavorato tutta la sua
vita perché io e mio fratello potessimo
essere benestanti, e adesso sente di aver
fallito nei nostri confronti”, dice. “Per
questo sta seduto in casa e piange”.
La Grecia sta soffrendo del suo quinto
anno consecutivo di recessione, i cui ef-
fetti sono stati esacerbati da un brutto
programma di austerity deciso dai credi-
tori internazionali. Il conseguente impo-
verimento non ha risparmiato nessuna
classe, età, settore della società, profes-
sioni. Milioni di persone sono disoccu-
pate, le aziende sono fallite, gli ospeda-
li sono a corto di staff e medicine, e le
scuole non hanno soldi per comprare
libri. E molti analisti sono d’accordo che
queste condizioni peggioreranno, ulte-
riormente prima di migliorare. “Questa
situazione ha ucciso i nostri sogni”, dice
Nikos Nimikos, un cinquantenne autista
di Atene. “Nessuno oggi si chiede cosa
fare domani. Non abbiamo piani per il
futuro. Tutto ciò che possiamo fare è
Non possiamo fare piani per il futuro.
Tutto quello che possiamo fare
è provare a far fronte a ciò che succede oggi.
E’ come un disastro naturale.
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