ROTARY |
novembre 2012
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per un quarto dagli sborsi del governo
centrale di 155.000,00 euro, dice. I fondi
sono stati usati per comprare libri e altro
materiale, pagare cose utili e riparazio-
ni, e coprire spese quotidiane. La muni-
cipalità ha ricevuto un pagamento in sei
mesi, e nessuno ha la certezza che ce ne
saranno ancora.
A settembre, Deliyanni ha detto che
100.000,00 euro dei finanziamenti del go-
verno sono finalmente arrivati, ma all’a-
pertura delle scuole la municipalità ha
aggiunto 60.000,00 euro a questi fondi.
(Nea Smyrni una delle poche manciate
di municipalità greche con un surplus
di budget). Questi soldi non sono abba-
stanza per mantenere aperte le scuole
fino a Natale, dice Deliyanni. “Se non
avremo altri fondi dal governo, e nessu-
no ci assicura che arriveranno, dovremo
usare i nostri soldi ancora. Ma questa
cosa non potrà durare molto”.
Durante la conversazione in questo
ufficio di Atene, Gerasimos Kouzelis,
professore di scienze politiche all’Uni-
versità di Atene, apre un armadio per
mostrare i rotoli di carta igienica com-
prati da lui perché la scuola non pote-
va permetterseli. “Questo è un segno di
crisi assoluta”, afferma, aggiungendo
che il collasso economico ha “cambia-
to il modo in cui la gente percepiva la
sua vita quotidiana. Abbiamo iniziato ad
accettare con normalità chi vive nella
spazzatura. È terribile. È un grande cam-
bio di prospettiva. L’impoverimento così
diffuso non si vedeva in Grecia dalla II
guerra mondiale”. Il quotidiano britanni-
co
Guardian
riporta che nella gran par-
te di Atene circa 400.000 persone, 1 su 11
residenti, ogni giorno chiedono una zup-
pa di pollo. E Deliyanni parla del nume-
ro degli studenti che svengono in classe
per la fame, dicendo che è urgente che la
municipalità avvii un programma di pa-
sti gratis per studenti. Dice questo anche
Nea Smyrni che, come gli altri cittadini,
gestisce un “social market” formato coi
contributi degli individui e delle compa-
gnie che provvedono ai pasti gratis per
disoccupati e bisognosi.
I tagli alla spesa hanno devastato anche
il sistema assistenziale. Anche i nomi
sono inaccessibili per gli ospedali. Du-
rante una recente visita a un ospedale,
Kouzelis ha riconosciuto il proprio.
Inizi ad accettare la normalità
di chi vive nella spazzatura.
E’ terribile.
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