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SOCIETÀ, LA CRISI DELLA GRECIA
Secondo informazioni date da Mono-
gios, i budgets degli ospedali sono scesi
del 40 percento e 26.000 impiegati pub-
blici nella sanità, inclusi 9100 medici
hanno perso il lavoro. Il programma di
austerità prevede un altro taglio nel bud-
get degli ospedali e farmaci, superiore al
34 percento nel 2015. Questi tagli arriva-
no in un momento in cui molti greci non
possono permettersi la sanità privata e
devono fare ricorso a ospedali pubblici.
La spesa per la sanità mentale è stata
ridotta del 45 percento, mentre l’incer-
tezza e le perdite drastiche del reddito
hanno anche un effetto psicologico sul
benessere. Nel 2010 c’è stato il 25 per-
cento in più di suicidi rispetto all’anno
precedente, e il 40 percento in più nella
prima metà del 2011 rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente secondo il
ministro della salute greco.
Le infezioni da HIV sono aumentate del
50 percento nella prima metà del 2011,
secondo Apostolos Veizis, capo dell’unità
di supporto operativa della sezione greca
di Médicins Sans Frontières, a causa di
un incremento dei consumatori di eroina
e perché molte persone si prostituiscono
per guadagnare soldi. (Veizis dice che la
crisi ha ridotto il prezzo del sesso in cen-
tro ad Atene a solo 2 euro). I greci stima-
no a 15 volte l’aumento dei casi di HIV
dei consumatori di droghe intravenose,
dovuta all’incapacità governativa e del
sistema sanitario greco di soddisfare la
domanda di cambio di siringhe. “Adesso
10 persone usano la stessa siringa”, dice
Veizis. “Non c’è un programma del mini-
stero della salute”.
Una ragione di questo è il recente blocco
dei fondi governativi alle NGO, che è sta-
to devastato dai molti servizi sanitari lo-
cali. “Il ministro della salute ha affidato in
parte questi fondi (NGO) per provvedere
ai servizi che non poteva permettersi di
rispettare, come le cliniche di quartiere e
lo scambio di siringhe”, dice Veizis la cui
organizzazione sta cercando di combat-
tere la malaria che era stata eradicata in
Grecia circa 40 anni fa.
Di 50 casi di settembre, dice Veizis, 42 era-
no lavoratori migranti che arrivavano da
paesi dove la malattia era endemica. Tut-
tavia il numero dei casi recenti trasmessi
localmente ha uno sviluppo preoccupan-
te, dice. “Per evitare che la malattia di-
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