BOARD DIRECTOR
          
        
        
          19  interviste
        
        
          oggi riferirsi al più vasto ambito raggiungibile. Nella sua più
        
        
          significativa espressione quest’ambito si identifica in Polio
        
        
          Plus - End Polio Now, operazione a dimensione planetaria
        
        
          che non ha riscontro nella storia sanitaria dell’umanità e
        
        
          della quale il Rotary è stato l’ispiratore ed è tuttora convinto
        
        
          assertore. È necessario e doveroso che questa nostra opera
        
        
          sia portata alla conoscenza del pubblico. Tuttavia, si impone
        
        
          cautela nella trasmissione del messaggio. L’Organizzazione
        
        
          Mondiale della Salute ha confermato recentemente che la
        
        
          fine della trasmissione del virus è possibile entro il 2018, ma
        
        
          nello stesso tempo ha diramato un allarme per l’incombente
        
        
          rischio di infezioni di ritorno in Paesi già dichiarati polio-free.
        
        
          Ricordo sempre l’esortazione di un grande Presidente, Bhi-
        
        
          chai Rattakul, figura tuttora di riferimento nel panorama
        
        
          rotariano internazionale. “Il Rotary, miei cari amici, non ha
        
        
          bisogno di essere idealizzato, né di essere enfatizzato al di
        
        
          là di quello che è stato per circa un secolo”. Lo stesso vale,
        
        
          a mio avviso, per il “Servizio”. Il Rotary non è una comu-
        
        
          nità monastica ispirata alla trascendenza. Tutti noi siamo
        
        
          partecipi al mutare della società alla quale apparteniamo.
        
        
          Siamo uomini e donne d’azione o di pensiero, ma comunque
        
        
          sensibili alle istanze umane e sociali del nostro tempo. Così
        
        
          come il Rotary, il Servizio rotariano non va rapportato a una
        
        
          dimensione che non gli è propria e che da ideale può divenire
        
        
          astratta e di fatto avulsa dalla realtà. Il compito al quale sia-
        
        
          mo chiamati è semplice, ma concreto. Esso può esplicarsi in
        
        
          modi diversi e in diversi settori, a titolo singolo o collettivo.
        
        
          Le attività umanitarie realizzate localmente o altrove hanno
        
        
          un loro precipuo significato e vanno mantenute, specie se
        
        
          tali attività sono realizzate in proprio. Tuttavia, il ripristino
        
        
          da parte nostra dell’azione rotariana dedicata al “civic work”,
        
        
          accanto alle “charities”, può essere determinante ai fini della
        
        
          nostra credibilità, prima ancora che della nostra visibilità nel
        
        
          contesto nel quale viviamo.
        
        
          
            I club sono stimolati ad adottare politiche comuni in
          
        
        
          
            termini di attenzione all’immagine pubblica e di crescita
          
        
        
          
            dell’effettivo. Spesso ciò avviene con criticità,  quando i
          
        
        
          
            singoli rotariani e i club assumono posizioni non allineate.
          
        
        
          L’autonomia dei club è un assioma nel Rotary, ma autonomia
        
        
          non significa licenza e non esclude affatto un coordinamento,
        
        
          in primo luogo a livello distrettuale. L’opera degli Assistenti
        
        
          del Governatore è essenziale a questo proposito. È necessario
        
        
          stimolare i club a concentrare il più possibile le loro iniziative
        
        
          su progetti comuni, purché a chiara connotazione rotariana,
        
        
          limitando interventi singoli i quali, per la loro stessa dimen-
        
        
          sione, hanno impatto limitato.
        
        
          Su altro versante tu fai riferimento all’immagine pubblica e
        
        
          alla crescita dell’effettivo. Non ho difficoltà ad ammettere che
        
        
          recenti campagne promozionali, pur diligentemente attuate
        
        
          sulla scorta delle indicazioni provenienti dal Rotary Internatio-
        
        
          nal, non hanno sortito l’effetto sperato. Messaggi sofisticati,
        
        
          espressi in forme tecnicamente pregevoli, sono risultati di non
        
        
          immediata comprensione da parte di un pubblico non rotaria-
        
        
          no. Altri, miranti a rappresentare il Rotary quale associazione
        
        
          di persone della “porta accanto”, dal viso limpido e con la
        
        
          consapevolezza di una serena operatività, hanno avuto effetto
        
        
          ambivalente. Le indicazioni trasmesse dal centro alla periferia
        
        
          rotariana hanno necessariamente significato generale, tale da
        
        
          servire da spunto per iniziative destinate a specifiche ambien-
        
        
          tazioni. È necessaria una flessibilità nella loro attuazione al
        
        
          fine di renderle efficaci nelle realtà locali.
        
        
          Il decremento dell’effettivo, manifestatosi in Italia da alcuni
        
        
          anni dopo un lungo periodo di progressivo incremento, rap-
        
        
          presenta un punto critico che va affrontato con realismo. Le
        
        
          cause del declino sono molteplici e solo in parte dipendenti
        
        
          dalla crisi economica contemporanea. Esiste, comunque, un
        
        
          dato di fondo: l’età media dei rotariani in Italia è elevata. È
        
        
          necessario un ringiovanimento che potrà avvalersi, oltre che
        
        
          della cooptazione di giovani nei club esistenti e della costitu-
        
        
          zione di nuovi club dotati di procedure snelle e di regolamenti
        
        
          elastici, anche della recente innovazione rappresentata dai
        
        
          club satelliti. Non si tratta di mirare a un aumento indiscri-
        
        
          minato di soci a scapito dell’oculata valutazione delle singole
        
        
          candidature. Del resto, sin dalla fase preparatoria del vigente
        
        
          Regional Membership Plan, gli attuali Governatori italiani
        
        
          hanno formulato in proposito proposte equilibrate, che sono
        
        
          state recepite. Nei primi mesi del corrente anno rotariano si
        
        
          sta delineando un’inversione di tendenza rispetto al decre-
        
        
          mento dell’effettivo verificatosi negli anni scorsi. Mi auguro