INTERVISTE
          
        
        
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          ROTARY
        
        
          dicembre 2014
        
        
          è stata di una grande volontà di trasformazione. In tutti i
        
        
          distretti ho incontrato una realtà fatta di leader; imprendi-
        
        
          tori, professionisti, che mi hanno consentito di scoprire un
        
        
          mosaico di notizie, di situazioni, di testimonianze che può
        
        
          contribuire a dare del Rotary un’immagine tutt’altro che
        
        
          subalterna, ma dotata di forte capacità innovativa e questo
        
        
          mosaico può diventare concretamente diffusivo dei valori che
        
        
          animano una leadership in grado di abbattere il pregiudizio e
        
        
          ridare la percezione giusta della nostra organizzazione.
        
        
          
            Come si legano i temi della leadership e dello sviluppo
          
        
        
          
            dell’effettivo?
          
        
        
          Credo fortemente che una leadership diffusa sia l’unico stru-
        
        
          mento capace di creare un ambiente in grado di portare al
        
        
          reclutamento e alla conservazione. I presidenti cercheranno
        
        
          di ottimizzare le operazioni dei club per la crescita dell’effet-
        
        
          tivo, ma una leadership diffusa è l’unico strumento efficace
        
        
          ed etico per rendere attraenti i club e ottenere risultati e
        
        
          soprattutto per cercare e trovare nuovi soci fra i tanti giovani
        
        
          leader trentacinque/quarantenni che sono interessati a ren-
        
        
          dere il mondo un posto migliore.
        
        
          
            Ci sono margini di crescita nel binomio leadership-diver-
          
        
        
          
            sity?
          
        
        
          Fatico a comprendere cosa significhi binomio leadesrship-di-
        
        
          versity. Per me un leader è un leader indipendentemente
        
        
          dal genere. Penso che dobbiamo smettere di pensare alle
        
        
          donne come ad un che di esotico, senza peraltro mai volerci
        
        
          veramente scommettere (discorso che vale comunque anche
        
        
          per i giovani). Ciò che conta è la capacità di creare valore
        
        
          immettendo intelligenze nell’organizzazione per non perdere
        
        
          quella valenza professionale che è nostro valore fondante se
        
        
          vogliamo continuare ad esprimere presenza nella società.
        
        
          
            E come si lega il tema della leadership con quello delicato
          
        
        
          
            e importante dell’immagine pubblica?
          
        
        
          Se ognuno di noi è modello professionale, il peso del nostro
        
        
          lavoro è importante, per cui la nostra leadership ci dà la
        
        
          possibilità di chiarire i nostri pensieri, di esprimerli e di sot-
        
        
          toporli al confronto. Per questo credo che la nostra leadership
        
        
          sia elemento da affiancare alla nostra attività di servizio per
        
        
          rendere ancora più efficace la diffusione della nostra imma-
        
        
          gine. Essere leader e far sapere che lo siamo è importante
        
        
          non tanto per essere lodati e gratificati, quanto per essere
        
        
          riconosciuti come organizzazione che si adopera in maniera
        
        
          professionale ed efficace a favore di chi ha bisogno e conno-
        
        
          tati come partner validi ai quali dare aiuto da parte di chi ha i
        
        
          mezzi finanziari per farlo e come struttura tale da poter essere
        
        
          affiancata anche per progetti di ampia portata.
        
        
          
            Trovi che l’Italia sia pronta per una nuova forma di
          
        
        
          
            espressione di leadership rotariana?
          
        
        
          Se per Italia si intende il sistema Paese, credo che non
        
        
          solo sia pronta, ma necessiti della leadership rotariana. La
        
        
          leadership rotariana non deriva dalle gerarchie ma è moto
        
        
          dell’intelletto e questo induce a superare le differenze, a fo-
        
        
          calizzarsi sui problemi e sul modo di risolverli. È uno stile che
        
        
          probabilmente manca alla politica. Nella nostra associazione
        
        
          la leadership è un esercizio complesso, perché è individuale
        
        
          e al tempo stesso collettivo, perché è globale ma anche locale
        
        
          e questi valori, in apparenza antitetici, sono in realtà co-valori
        
        
          con il resto della società. Per questo noi dobbiamo confron-
        
        
          tarci con le istituzioni in una logica che superi quella della
        
        
          rappresentanza politica, ma in spirito di volontariato, metten-
        
        
          do insieme quelle risorse intellettuali e anche materiali che
        
        
          sono esclusivo frutto della nostra leadership di servizio.
        
        
          Se per Italia invece si intende quella rotariana, come già
        
        
          detto in precedenza, il mio viaggiare da eternauta nel mondo
        
        
          dei vari distretti mi ha fatto recepire una base assolutamente
        
        
          incline a nuove modalità di leadership rotariana. Dobbiamo
        
        
          però purtroppo ancora lavorare per eliminare una certa morsa
        
        
          omeostatica di coloro che, per incapacità di aggiornarsi e
        
        
          scarsa volontà di formarsi al nuovo, si oppongono al cambia-
        
        
          mento.