Rivista Rotary | Dicembre 2014 - page 23

nalizzato alla raccolta di dati relativi alla dimissione dei soci
dall’anno 2011, con la finalità anche di tentare il recupero
di tutti quei soci, che per le più svariate motivazioni, si erano
allontanati dai club di appartenenza.
L’idea mi è venuta sentendo un presidente di club, il quale,
all’inizio del suo mandato, si mise a telefonare ai soci che si
erano dimessi, ottenendo il ritorno di alcuni.
Ho, quindi, inviato a tutti i governatori la scheda con le indi-
cazioni per la compilazione, con l’invito a farla compilare da
tutti i Club.
Una volta che mi saranno restituite, provvederò all’elabora-
zione dei dati di tutte le schede.
L’analisi del database offrirà elementi utili per meglio capire
le ragioni della disaffezione; e per migliorare le future azioni
rivolte al mantenimento e allo sviluppo dell’effettivo.
Un dato interessante, che emerge dalle schede pervenutemi,
e che merita un’attenta riflessione, è quello delle dimissioni
per la perdita d’interesse verso il Rotary.
Credi che il web e in particolare e-Club e social network
possano rappresentare una nuova leva per l’effettivo?
Penso proprio di sì e lo stiamo constatando con la creazione
di nuovi e-club, che già è avvenuta in molti distretti. Ma, poi-
ché nella nostra realtà è una novità, a mio avviso, dobbiamo
attendere come si svilupperanno per vederne l’operatività e
l’efficacia negli anni a venire. Ma, sicuramente il Web contri-
buirà alla crescita della membership. Al momento, secondo
me, occorre operare con cautela, incoraggiando quello che
più si adatta al nostro Rotary, tenendo conto delle varie real-
tà; magari non apportando, a tutti i costi, novità in quei club
che vanno bene.
Come si stanno sviluppando sul nostro territorio i club
satellite?
Già ne sono stati costituiti, e penso che questo nuovo mo-
dello di club possa rispondere a talune esigenze connesse in
particolare ad alcune tipologie di territorio, dove magari non
vi sono le condizioni tali da raggiungere il numero di soci
minimo per formare un club tradizionale; ed anche, a mio av-
viso, per venire incontro alle esigenze specie della fascia più
giovane di potenziali rotariani, proprio per le caratteristiche
gestionali del club satellite. E, date le positive esperienze
che si stanno evidenziando, ritengo che possa essere un altro
punto di forza a favore della membership.
Quali sono le maggiori resistenze, rispetto alle novità?
Ovviamente, per quello che ho riscontrato, le eventuali “resi-
stenze” derivano appunto dalle novità; ma sono, nel caso in
specie, dovute ancora alla poca conoscenza di questi nuovi
modelli e al poco tempo trascorso per sperimentarne l’effi-
cacia e la validità. E, quando si è in presenza di strumenti
nuovi, forse un po’ di cautela va giustificata.
Come si inserisce il vostro lavoro nel contesto della vi-
sione di Zona 12, concordata con il Rotary Coordinator
Andrea Oddi? E a livello internazionale, con riferimento
alla crescita del Rotary e della sua rappresentatività?
Tutta la nostra attività viene attentamente coordinata dal RC
Andrea Oddi, attraverso incontri e periodici scambi di infor-
mazioni, per rendere quanto più efficace il nostro supporto ai
distretti, ovviamente in sintonia con i governatori.
Preciso, poi, che le azioni e gli obiettivi delle Task Force sono
previste nel “Piano Regionale per la Membership”, predispo-
sto dal BD Giuseppe Viale, e approvato da “Evanston”. In
particolare per quest’anno è previsto, per la nostra Zona, un
incremento della membership dell’1%.
Inoltre, come “Project Lead”, ho il compito di inviare a
“Evanston” un report trimestrale con le indicazioni delle
attività svolte e di quelle in corso, che ogni responsabile di
Task Force mi comunica. Questo dimostra come da parte del
Rotary International vi sia un attento monitoraggio di quanto
viene svolto dai vari responsabili; con lo scopo di rendere il
nostro servizio il più efficace possibile a favore del Rotary,
contribuendo cosi ad Accendere la luce del Rotary.
TASK FORCE
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