Rivista Rotary | Dicembre 2014 - page 27

TASK FORCE
di Service dei nostri giovani possa avere un riconoscimento,
soprattutto in sede internazionale, che oggi non c’è perché
non è veicolato attraverso i canali predisposti dalla nostra
organizzazione. Purtroppo non è stato ancora possibile realiz-
zarlo, ma in Italia, mi si permetta un’amara considerazione,
il concetto di unità nazionale è ancora un pensiero lontano. E
ciò va a scapito della nostra immagine globale.
Al terzo anno del tuo impegno nella Task Force, qual’è il
riscontro rispetto alla strategia intrapresa sul territorio?
Sono soddisfatto della disponibilità di molti distretti a con-
dividere confronti esterni. Il coordinamento nazionale predi-
spone delle linee guida in base alle strategie che arrivano da
Evanston: i seminari di formazione predisposti dai governato-
ri servono a diffondere le nuove linee operative. La presenza
a questi seminari di rotariani delle Task Force aiutano a
sostenere il Governatore per una più efficace azione nei con-
fronti dei Club. Il riscontro? Nuovi club Rotaract e Interact,
più attività comuni Rotary-Rotaract, e un inizio d’inversione
di tendenza nella diminuzione della membership. Credo che
come gruppo di coordinamento si possa essere soddisfatti.
Chi lavora concretamente con te sul tema?
Come sempre i rotariani di buona volontà, quelli che hanno
a cuore il futuro della’associazione e soprattutto quello dei
giovani.
Non ho un gruppo specifico di lavoro, ci si interfaccia con le
altre Task Force, con i governatori ed i collaboratori che ci
vengono indicati di anno in anno.
Come si inserisce il vostro lavoro nel contesto della visio-
ne di Zona 12, concordata con Andrea Oddi? E a livello
internazionale?
Ci riuniamo, ci si confronta in incontri anche con i Board
Director si concorda un processo di formazione e informazio-
ne; ma soprattutto ci si confronta tra noi cercando di seguire
una linea comune al fine di offrire a governatori e distretti la
massima collaborazione.
Per quanto mi riguarda, è anche molto interessante anche il
rapporto con i rappresentati distrettuali Rotaract attraverso
canali di comunicazione come Facebook e Whatsapp non
particolarmente diffusi in ambito rotariano, ma certamente
più pratici e dinamici della mail.
Marco Milanesi
Coordinatore Task Force Leadership
C’è una leadership da costruire, ro-
tarianamente, e una da esprimere
nella società. Come stai lavorando a
livello di strategia?
Credo si debba parlare di “momenti strategici” che iniziano
dal recupero della consapevolezza che si entra nel Rotary in
quanto leader nel proprio ambito di riferimento professionale.
Un altro momento è costituito dal lavoro da fare sul coraggio
di essere attuatori di cambiamento, agendo su una leadership
che è invecchiata al punto tale da apparire datata rispetto ai
cambiamenti che ci circondano. Un terzo momento è quello
di utilizzare la nostra leadership, che trae il suo fondamento
dall’intergrità, per portare sempre più linfa, più ossigeno nel
mondo esterno, rendere credibili le nostre azioni, essere rife-
rimento di consultazione per le istituzioni.
Come stanno rispondendo i distretti all’idea di una stra-
tegia di Zona per la leadership?
Posso rispondere solo per la grande restituzione che ho avuto
dovunque sono stato invitato ad intervenire, e la sensazione
27 interviste
1...,17,18,19,20,21,22,23,24,25,26 28,29,30,31,32,33,34,35,36,37,...82
Powered by FlippingBook