Rivista Rotary | Dicembre 2014 - page 25

TASK FORCE
ricevono quotidianamente proposte di nuovi incontri e semi-
nari. Ho preferito quindi mantenermi in contatto coi governa-
tori tramite una lettera bimestrale che serva a fare il punto
della situazione nella Zona 12 e a mantenere vivo l’interesse
su questo tema. Naturalmente i governatori sanno che sono
sempre a disposizione, nei limiti temporali che la professione
mi permette, per partecipare a seminari distrettuali o di area,
così come per dare delucidazioni o fornire materiale aggior-
nato sull’argomento. Ritengo infatti inutile imporre seminari
o partecipazioni non richieste; ogni Governatore conosce le
esigenze del proprio Distretto e può decidere come sfruttare
al meglio il tempo a sua disposizione. Ho inviato materiale a
parecchi distretti, ho avuto molte conversazioni telefoniche
per chiarire dubbi legati a una normativa ancora nuova e non
ben codificata. I risultati sono stati importanti: contiamo già
diversi Club Satellite e nuovi e-Club, alcuni Club Satellite
sono nati sotto forma di e-Club. Tutto ciò non solo crea nuovo
effettivo, ma contribuisce, come si diceva prima, all’ ingresso
di elementi giovani che apportano nuovi interessi, nuove pro-
gettualità e abbassano l’età media della nostra compagine.
Come giudichi la presenza di club e distretti sulla rete e
sui social network in particolare?
Molti club tradizionali sono forniti di un proprio sito web. Mi
auguro che a breve tutti i club della Zona 12 ne siano forniti.
Serve al socio per reperire notizie sulle attività già svolte o su
quelle che sono in cantiere. Serve al visitatore occasionale
che può trovare informazioni sul Rotary e sul club che non
siano affette dai pregiudizi che spesso accompagnano le
notizie sul Rotary reperibili in rete. Ma l’utilità del sito viene
meno se il sito stesso non è costantemente aggiornato. Un si-
to non aggiornato dà un’immagine negativa di sciatteria e in-
capacità organizzativa, trasformandolo in un boomerang che
si ritorce contro di noi. Mille volte sì al sito, ma se non siamo
in grado di tenerlo “vivo” e aggiornato è meglio chiuderlo e
riattivarlo quando avremo trovato le professionalità adatte a
mantenerlo con dignità.
Questo problema si pone in maniera ancora più pressante per
i Social Network. Il Rotary Internazionale incoraggia l’uso di
pagine Facebook o di account di Twitter. Sono i nuovi mezzi
di espressione e di comunicazione delle nuove generazio-
ni, se vogliamo raggiungerle dobbiamo andarle a cercare lì
dove si incontrano, sul nuovo agorà telematico. Se il sito
va aggiornato periodicamente con costanza, le pagine dei
social network sono luoghi, ancorché virtuali, di incontro e
di contatto pluri-quotidiano. Perché una pagina facebook sia
utile deve essere in grado di dialogare con gli utenti quasi
in tempo reale. Se si opta per una scelta del genere bisogna
essere sicuri di poter contare su un socio o su un gruppo di
soci che più volte al giorno si colleghino e mantengano attivo
il dialogo.
Come si inserisce il tuo lavoro nell’ambito dell’organizza-
zione della Zona 12?
Nella mia azione mi muovo sempre d’intesa con Andrea Oddi,
il Coordinatore Rotary della Zona 12 e con la collaborazione
costante degli altri componenti della sua squadra. In partico-
lare lavoro a stretto contatto con Salvo Sarpietro per le ovvie
ripercussioni che questi nuovi club hanno sull’ effettivo e con
Gianni Montalenti che si occupa di Nuove Generazioni.
Volevo spendere, prima di concludere, due parole sui Club
Satellite, una ulteriore forma di club che abbiamo da poco a
disposizione. Il Club Satellite non è, a differenza dell’ e-Club,
un “nuovo” club del Distretto. Infatti non nasce necessaria-
mente su impulso del Governatore, non necessita di un Rap-
presentante Speciale, non riceve una Carta di fondazione da
Evanston. È semplicemente una gemmazione di un club già
esistente. Nasce quindi su iniziativa di un club e del suo Di-
rettivo, non necessita di 20 soci ma ne sono sufficienti 8, In
caso di chiusura del club padrino scompare con esso. È utile
per andare a presidiare con un nuovo club quei territori che
non sarebbero in grado di alimentare un club tradizionale, ma
che in questo modo possiamo far rientrare nella nostra sfera
di influenza. Sono convinto che queste due nuove forme di
25 interviste
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