Rivista Rotary | Maggio 2014 - page 50

evidenziati principi posti alla base della fondazione dell’U-
nesco. Per non parlare del notissimo contributo fornito dai
49 rotariani nel corso dei lavori per la definizione della boz-
za per le Nazioni Unite (essi ebbero il ruolo di consigliere
per le azioni di traduzione e di risoluzione delle questioni
nate tra i partecipanti).
Ecco perché, oggi più che mai, c’è bisogno di Rotary, di
un Rotary che si scrolli di dosso il timore di non essere
sufficientemente visibile, ma che affidi la propria visibilità
al proprio operare, esposto senza falsi controproducenti
pudori, di un Rotary a contatto con il sentire comune e
preoccupato dalle necessità primarie della gente.
In un mondo dominato dalla comunicazione il Rotary deve
informare e farlo al meglio, a cominciare dai soci, scrollan-
dosi di dosso ogni forma di minimalismo e di vittimismo e
ogni sottovalutazione del proprio impegno, con la consape-
volezza di chi sa utilizzare il proprio potere (inteso come
verbo, il poter fare) in contrapposizione al potere fine a se
stesso (inteso come sostantivo, il potere di ottenere qual-
cosa per sé e per i propri amici).
Sono passati tanti anni, sono stati commessi anche tanti
errori, ma valori e idealità restano fissi ed indiscussi, con
l’affermazione del principio “laico” che il lavoro dell’uomo
ha un valore etico che supera quello strettamente economi-
co, per assurgere a strumento di pacificazione nei confronti
dell’Umanità; si afferma il principio della disponibilità a
dare parte del proprio tempo, a mettere a disposizione la
propria professionalità e il proprio bagaglio culturale a chi
ne ha più bisogno in una visione integrata dei problemi,
avendo consapevolezza della loro dimensione e della loro
complessità, ma anche sapendo che il sogno del singolo è
destinato a restare tale se non supportato e correlato a tanti
altri o meglio ad una organizzazione capace di trasformare
in opere eccezionali le idee di uomini e donne normali.
Il principio riferito “al di là di ogni interesse personale” è
quel cardine inderogabile che fa la differenza. Il principio
“laico” dell’operare correttamente perché solo in questa
maniera è possibile trovare punti di incontro, di collabora-
zione per il bene comune, al di là di ogni possibile premio
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ROTARY
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