Rivista Rotary | Maggio 2014 - page 52

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ROTARY
maggio 2014
terreno e ultraterreno, costituisce quella “purezza” di intenti
(uso una parola molto impegnativa) che, sola, ci consente
il superamento di ostacoli ideologici, religiosi e culturali. E
su questo punto non ci possono essere interpretazioni più o
meno interessate, né amichevoli cedimenti a possibili limitate
“libere uscite” dall’etica delle professioni.
Viste in quest’ottica anche le riunioni settimanali assumono
un preciso significato; lungi dal costituire momenti di esibi-
zione, esse hanno il senso di una conoscenza reciproca tra
i soci, con specifica attenzione ai caratteri professionali e
culturali di ciascuno, attraverso cui più facilmente dar luogo
alle sinergie necessarie per dar corpo ai nostri service. E non
sia di ostacolo, l’aspetto conviviale, purché esso sia contenuto
nei tempi e nelle quantità. Per troppo tempo (in Italia) abbia-
mo dato eccessivo rilievo all’aspetto del convivio, creando e
consolidando l’immagine del rotariano dedito ai piaceri della
tavola, immagine che appartiene da lungo tempo al passato
remoto (ammesso che sia mai stato reale!) ma che continua
a perseguitarci come una “damnatio memoriae”. E non la si
supera con campagne giornalistiche, della cui efficacia mi sia
consentito avere fondati dubbi. Dobbiamo comprendere inve-
ce che sono i nostri comportamenti lo strumento più efficace
di diffusione dell’idea rotariana sia a livello di singolo, con
il nostro agire quotidiano in maniera eticamente corretta nel
campo delle professioni e della cultura, sia a livello collettivo
e di Club con i nostri service.
Se solo fossimo in grado di mostrare con i nostri comporta-
menti lo spirito e le idealità rotariane che ci animano, senza
pretesa di essere eroi o santi, anzi con la piena consapevolez-
za dei nostri limiti, avremmo ampiamente raggiunto un primo
importante risultato riaffermando in maniera esemplare la
nostra volontà di cambiare il mondo. I nuovi soci, indipenden-
temente dall’età anagrafica, rappresentano nel Rotary quella
OPINIONI
Membri del Rotaract Club dell’Università
di Findlay, Ohio, Stati Uniti d’America, par-
tecipano alla Fiera del progetto “Uniendo
America” di Antigua, Guatemala, e visita-
no la “Clinica del Nino Sano”: una clinica
pediatrica sostenuta dal Rotary Club Gua-
temala Metropoli.
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