Rivista Rotary | Maggio 2014 - page 55

55 bambini di strada
Chi sono?
Una definizione classica li vorrebbe come quei bambini la cui quotidianità
si svolge principalmente tra le strade delle grandi città, al di fuori di una
famiglia o di una comunità pronta e capace di accudirla. Questa definizione,
purtroppo, è diventata stretta e sarebbe ipocrita pensare che i bambini che si
trovano a vagabondare per le vie delle città siano accomunati solo da un ab-
bandono familiare. Il fattore comune che in realtà li unisce è l’essere nessuno
davanti alla legge e il non avere futuro, tranne quello di cadere nel baratro
della violenza. Questi milioni di bambini costretti a far della strada il proprio
habitat di crescita provengono dal mercato degli schiavi, dallo sfruttamento
minorile, dalle segregazioni razziali e sociali, dal turismo sessuale e dall’e-
strema povertà ambientale che talvolta li rende merce di scambio.
Rappresentano sfaccettature e lati della stessa medaglia, la violenza. Una
violenza infame, perché perpetrata verso i componenti più deboli della so-
cietà, i bambini, i più indifesi. Una violenza che si fa scudo del benessere
acquisito per non mostrarsi per quella che è in realtà. Una violenza che disin-
tegra il futuro d’intere generazioni. Una violenza che troppo spesso tendiamo
a nascondere o a soffocare con mere distinzioni e terminologia tecnica per
evitare di confrontarci con la nostra coscienza. E allora i ragazzi delle fogne
di Bucarest non sono altro che dei giovani disadattati che sniffano colla, i
niños de rua di Rio non sono altro che delle gang di poco di buono pronte ad
aggredire i turisti indifesi, i bimbi di Korogocho non sono altro che bambini
abbandonati dalle famiglie, le bambine thailandesi delle vittime indifese dei
mercanti del sesso.
Di fronte a tutto questo le possibilità sono solo due: pensare che le cose non
si possano cambiare e legittimare così questo status oppure impegnarsi nel
proprio piccolo a fare qualcosa, qualunque cosa che possa donare un futuro
nuovo a questi bambini.
Il Rotary, da tempo, ha deciso di percorrere la seconda strada e in questo
dossier andremo a presentare dei “buoni esempi”. Non potrà mai essere un
dossier completo ed esaustivo di cosa, in tutto il mondo rotariano, si stia
facendo per cercare di arginare ed eliminare questa piaga che distrugge i
sogni di milioni di bambini, ma vuole essere un approfondimento su un tema
sempre attuale e importante per la società tutta. Il fil rouge sarà quindi l’in-
seguire la libertà perduta di questi bambini, la perdita dei sogni e del futuro
e l’adoperarsi di qualcuno per far sì che possano ritrovarli e costruirsi un
domani migliore.
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