Rivista Rotary | Settembre 2014 - page 34

elettrodi al cervello di scimmie cavie per registrare i segnali
che gli animali trasmettevano nell’obiettivo di rompere e
mangiare noccioline. Da questi dati, i ricercatori scopriro-
no un gruppo di cellule attive non solo quando la scimmia
rompeva e mangiava noccioline, ma anche quando vedeva
un’altra cavia fare la stessa azione. Queste cellule speciali si
attivavano anche quando la scimmia sentiva semplicemente
rompere una nocciolina. Chiamarono queste cellule neuroni
a specchio.
La funzione dei neuroni a specchio diventa fondamentale per
i neonati e i bambini nel cercare di riprodurre le espressioni
che vedono nei volti intorno a loro. L’effetto dei neuroni a
specchio ricopre una parte essenziale nell’impegno sociale, e
si attivano in presenza di ossitocina.
La teoria che c’è dietro la scoperta dei neuroni a specchio è
legata al fatto di sentirsi come qualcun altro si sente. Sono
questi che danno la possibilità di percepire la realtà corporea
ed emozionale dell’altro, in un’interazione profonda ed em-
patica, generata nella corteccia pre-frontale. Secondo questa
teoria veramente si può dire: “So cosa provi”.
Aiutare qualcuno a superare o ad alleviare il proprio dolore,
quando facciamo ciò, abbiamo un incredibile ritorno emozio-
nale, che spesso si manifesta con il sorriso.
I volti sono dei potentissimi mezzi di comunicazione che ci
danno delle informazioni fondamentali: lo stato emozionale
delle persone nel nostro gruppo. La faccia è l’unico posto nel
corpo umano in cui l’epidermide è direttamente collegata ai
muscoli, la qual cosa ci permette di rappresentare un‘enorme
scala di emozioni, anche alcune microespressioni di cui non
ci rendiamo conto, in quanto si manifestano troppo veloce-
mente. Quando aiutiamo qualcuno, siamo ricompensati da
microespressioni che vengono registrate dal nostro sistema
emozionale, oltre l’orizzonte della coscienza. Sappiamo di
sentirci bene, ma siccome tutto è avvenuto a livello incon-
scio, non sappiamo spiegarne il perché.
La parte del cervello che ospita la capacità di percepire la
sofferenza degli altri è la stessa che ci permette di dare un
aiuto efficace a quel bisogno, ed è così che ci sentiamo sod-
disfatti dopo aver dato il nostro aiuto.
Percepiamo la felicità delle persone che abbiamo aiutato,
grazie alla gratitudine di queste. È un circolo vizioso e virtuo-
so. Percepiamo il bisogno o il dolore di una persona, pianifi-
chiamo la migliore soluzione, agiamo, e ci sentiamo bene per
la gratitudine ricevuta da chi abbiamo aiutato. Tutto questo
forte lato emozionale ci spinge a ripeterlo e a continuare ad
aiutare.
Bill Benter è l’esempio di come questo vortice emozionale
possa cambiare vite. “La gente parla di un sentimento caldo
quando si aiutano le persone. È una ricompensa viscerale. Il
Rotary incoraggia e aiuta a scoprire questo tipo di filantropia.
L
aurence
G
onzales
Giacomo Rizzolatti,
pioniere nello studio delle cellule neuronali.
Un esempio di attivazione dei neuroni a specchio, il processo che spinge i bambini a emulare
ciò che vedono, assumendo le espressioni, le posizioni e i comportamenti di altre persone.
CERVELLO E FILANTROPIA
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ROTARY
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