Rivista Rotary | Settembre 2014 - page 36

FOCUS
36
ROTARY
settembre 2014
energia misteriosa, materialmente e simbolicamente ìndice
del trionfo razionalista della luce sulle tenebre, il ministro del
commercio Alexandre Millerand affermerà l’idea che l’uomo
possa vincere tutto, natura inclusa, in un disegno illuminista
di riscatto per cui “mentre crescono all’infinito l’intensità e
la potenza della vita, la stessa morte indietreggia davanti alla
marcia vittoriosa dello spirito umano, e il male, afferrato alle
sue origini, isolato, cede”.
Nel clima di quell’Occidente che, sulla scia del libero pen-
siero settecentesco, già da tempo andava sintetizzando una
cultura mondiale di tolleranza, rispetto, volontà di comuni-
cazione, da un lato si vara la grande utopia di Paul Harris,
dall’altro quella di Ludovico Lazzaro Zamenhof: nello stesso
anno, il 1905, si celebra in Europa il primo congresso mon-
diale esperantista, mentre dall’altra parte del pianeta, al di là
dell’Atlantico, a Chicago, si fonda il primo Club Rotary, in una
coincidenza significativa, che permette di raccontare una sto-
ria parallela e, per molti versi, comune, ricca di potenzialità
sinergiche che da allora si sono andate sviluppando fino alla
più piena contemporaneità.
Se della prima il lettore rotariano tutto sa, spendiamo qual-
che parola sulla seconda.
Esperantujo
terra di convergenza e d’incontro
fra lingue, culture e religioni
Il 5 agosto 1905, all’inaugurazione del primo Congresso
Universale a Boulogne-sur-mer, tre ore di treno da Parigi sul
passo di Calais, nasce il Movimento esperantista. Dopo quasi
vent’anni di preparazione del progetto, si concretizzava un
grande progetto: un popolo inter- e intra-nazionale, conosciu-
tosi e formatosi quasi esclusivamente per posta e su testi
letterari, iniziava un cammino non più teorico nelle pieghe
concrete del mondo.
L’iniziatore della lingua, Ludwik Lejzer Zamenhof (che sotto
lo pseudonimo di Doktoro Esperanto, “il dottore che spera”,
le aveva dato ufficialmente i natali con la pubblicazione, nel
1887 a Varsavia, dell’Unua libro) era nato nel 1859 a Biali-
stok, oggi in Polonia, una cittadina all’epoca sotto il dominio
zarista, da famiglia di origine ebraica. L’idea di una lingua
universale lo aveva accompagnato dalla giovane età liceale,
quando, insieme a qualche amico, andava alla ricerca di un
mezzo di comunicazione per l’intera umanità: un’esigenza
sentita sulla propria pelle, nelle lotte etniche della sua terra
Mappatura dei Paesi che partecipano al congresso giovanile mondiale sull'Esperanto.
1...,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35 37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,...60
Powered by FlippingBook