Rivista Rotary | Dicembre 2015 - page 29

E-CLUB
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pilota e per sviluppare l’idea di un club cibernetico, nel
Distretto 5450 (USA) venne costituita una commissione, la
quale, nel settembre 2001, ottenne dal Consiglio Centrale il
riconoscimento di Rotary cyber-club provvisorio. Da questo
cyber-club provvisorio, con padrino il RC Boulder (USA), il 4
gennaio 2002 nacque il primo cyber-club al mondo, il Rotary
E-Club of District 5450, che si diede il motto Service Above
Self on the Internet e, in analogia al nome di quello tradizio-
nale sorto storicamente per primo a Chicago, prese il nome di
Rotary E-Club One, dando così iniziò al test di validazione dei
club elettronici e diventando il punto di riferimento per tutti
quelli che sarebbero nati successivamente.
Seguendo le indicazioni del Consiglio di Legislazione del
2001, il Consiglio Centrale, con la decisione 348 del giugno
dello stesso anno, convenne nel supportare un progetto pilota
per i Rotary club cibernetici che avessero dettati costitutivi
innovativi e flessibili, al fine di consentire lo svolgimento di
attività attraverso comunicazioni elettroniche e chiese al Se-
gretario Generale, Edwin H. Futa, di presentare una proposta
in tal senso per la riunione di febbraio 2002, differendone
poi l’esame a quella di giugno.
In settembre 2001, il Segretario Generale, al fine di avere
informazioni e idee da far confluire in una proposta da sotto-
porre all'esame del Consiglio Centrale, contattò rotariani che
erano stati coinvolti nelle commissioni tecnologiche del Ro-
tary, soci delle Fellowship utilizzatori di computer (ICURF) e
rotariani su Internet (ROTI), nonché i coordinatori distrettuali
per le comunicazioni internet (DICC) per l’annata 2001-02.
Pervennero diciannove proposte dai quattro continenti, com-
presi i suggerimenti forniti dal già esistente Rotary E-Club
One, la cui nascita aveva fin da subito suscitato molto
interesse nel mondo rotariano ponendosi come stimolo per
formare altri cyber-club.
Così, nella riunione del giugno 2002 il Consiglio Centrale
approvò il Progetto Pilota Cyber Rotary, stabilendo una fase
sperimentale con un periodo di prova previsto in quattro anni,
successivamente prolungato dallo stesso Consiglio Centrale,
nella riunione di giugno 2005, fino al 30 giugno 2010.
In giugno 2004 il Consiglio di Legislazione approvò poi l’e-
mendamento 04-18, in base al quale tutti i rotariani avreb-
bero potuto compensare l’assenza a una riunione del proprio
club, svolgendo un’attività interattiva di almeno 30 minuti
consecutivi sul sito web di un club cibernetico.
Il mese successivo, luglio 2004, considerando che il Rotary
è un’organizzazione non governativa riconosciuta dall’ONU
e che quindi si sarebbe dovuto adeguare al protocollo delle
Nazioni Unite, il Rotary E-Club One, che peraltro già era nato
con quella dicitura, propose al Consiglio Centrale di modifi-
care la denominazione di cyber-club in quella di e-club, dove
“e” sta per elettronico. Il consiglio Centrale recepì la propo-
sta, rinominando il progetto in Progetto Pilota Rotary E-Club
e poiché era in uso scrivere indifferentemente eclub o e-club,
per dare uniformità di impostazione e di immagine decise
che dovesse esserci il trattino all’interno del nome, con la
lettera “e” maiuscola quando si fosse indicato per intero il
nome del club e che il termine e-club fosse sempre preceduto
dalla parola Rotary.
Il 1° luglio 2004 iniziò così la fase sperimentale degli e-club,
con scadenza al 30 giugno 2010, e al termine del periodo
di adesione (2006) il progetto vide la partecipazione, oltre
alla presenza del già riconosciuto Rotary E-Club One, di 14
e-club pilota: quattro negli USA, due in Brasile e uno cia-
scuno in Messico, Inghilterra, Finlandia, Norvegia, Grecia,
Singapore, Hong Kong e Taiwan. Al fine di un coordinamento
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