Rivista Rotary | Dicembre 2015 - page 36

FOCUS
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ROTARY
dicembre 2015
IL FUTURO PROSSIMO
In previsione del prossimo Consiglio di Legislazione di apri-
le 2016 a Chicago, sono state presentate alcune proposte
che, nel caso venissero approvate, andrebbero a modificare
sostanzialmente alcune attuali regole valide sia per i club
elettronici che per i club “di terra”.
I distretti tedeschi 1800, 1850, 1860, 1870, 1880 con la
proposta di emendamento 16-30, prospettano di rivedere
le indicazioni relative all’assiduità, onde permettere ai club
tradizionali e agli e-club la partecipazione alle riunioni da
parte dei loro soci indifferentemente, sia di persona, che su
Internet, al fine di risolvere alcuni problemi di presenza che
si prospetterebbero per i club tradizionali e di sviluppare i
rapporti interpersonali tra i soci per quelli elettronici, lascian-
do liberi i club di determinare la proporzione tra questi diversi
modi di incontro.
Sulla stessa falsariga e per gli stessi fini, il RC Kushiro (Di-
stretto 2500, Giappone), con la proposta di emendamento
16-82, chiede addirittura che venga eliminata la distinzione
tra i club tradizionali e gli e-club, al fine di consentire a tutti
di effettuare riunioni, valide ai fini dell’assiduità, sia su In-
ternet, che di persona, dando così la possibilità di maggior
duttilità di gestione ai primi e di sviluppo dell’affiatamento
tra i soci ai secondi.
Con questi emendamenti si andrebbe a superare la confusio-
ne che si è venuta creare, stanti le attuali regole sull’assidui-
tà, nel differenziare tra i cosiddetti e-club puri e ibridi, a cui
si è accennato in precedenza; ma non solo, sparirebbe anche
la differenziazione tra club elettronici e club tradizionali,
rendendo di fatto ibridi tutti i club.
Il Rotary E-Club Distretto 7040-Premier (Canada), poi, con
la proposta di risoluzione 16-163, prospetta al Consiglio
Centrale la creazione di un e-Distretto, formato da tutti gli
e-club del mondo, per lo scambio di informazioni, la condi-
visione di iniziative e per armonizzarne la gestione. Peraltro,
il 31 agosto 2015, il Rotary ha effettuato un sondaggio tra
i presidenti degli e-club, nel quale, fra le altre domande, si
chiedeva la loro opinione sull’ipotesi di costituzione di e-Di-
stretti. A questo proposito, però, considerato che il Manuale
di procedura indica un numero minimo di 75 club e di 2700
soci come base per la creazione di un distretto, è stata evi-
denziata da parte di alcune persone la difficoltà, nel caso non
fossero raggiungibili quei numeri minimi di e-club e di soci
accomunati dalla stessa lingua, di mettere insieme e-club di
lingue diverse in un e-Distretto.
Infine, con la proposta di risoluzione 16.135, il Consiglio
Generale dell’associazione dei club rotariani in Gran Breta-
gna, Irlanda, Isole della Manica e Isola di Man (RIBI) chiede
al Consiglio Centrale del Rotary di valutare la possibilità di
costituzione di Rotaract e-club, per incoraggiare e sviluppare
l’effettivo di quella associazione e offrire ai suoi attuali e
futuri soci le stesse opzioni di adesione che sono disponibili
per i Rotary e-club.
CONCLUSIONI
Alla domanda se un Rotary e-club è da considerarsi un club
virtuale, sul sito del Rotary E-Club One si risponde con un
fermo no, perché i suoi soci sono persone “reali”, i suoi
progetti sono “concreti” e attraverso l'uso dello strumento
elettronico va a coprire spazi che il Rotary tradizionale non ha
possibilità di fare. Il Rotary lavora nel mondo reale e i Rotary
e-club sono parte di questo mondo reale, perché l’utilizzo
dello strumento elettronico serve solo per gestire l’e-club e i
progetti di servizio,
In occasione del Consiglio di Legislazione del 2010, che ap-
provò definitivamente gli e-club, Douglas W. Vincent, delega-
to del Distretto 7080 (Ontario, Canada), disse che gli e-club
rappresentano un’opportunità troppo preziosa per non essere
colta, perché questa opportunità “non toglie nulla al Rotary,
anzi aggiunge qualcosa al Rotary”.
Attenzione, però, perché la formula degli e-club non è di per
sé garanzia di successo e di buoni risultati, in quanto, come
per ogni club, tutto dipende dalle persone che lo compongo-
no e, come si legge sul sito del Rotary, “gli elementi chiave
della loro efficacia sono gli stessi dei club tradizionali: soci
orientati al servizio, opportunità di affiatamento e solida le-
adership”. A una valida impostazione iniziale, a cui possono
ben contribuire i soci fondatori provenienti da club tradizio-
nali, deve, infatti, aggiungersi un patrimonio di opinioni, idee
ed azioni messe a fattor comune da parte di ciascun socio.
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ASSIMO
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