Rivista Rotary | Gennaio / Febbraio 2015 - page 50

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ROTARY
gennaio-febbraio 2015
Fellowship Radioamatori
ROAR: una Fellowship mondiale
Viaggio nelle frequenze del Rotary
La fellowship ROAR che riunisce i ra-
dioamatori rotariani è una delle più
antiche del Rotary International. Rag-
gruppa oltre 1.000 rotariani di tutti i
continenti. È stata fondata nel 1966 da
Byron Sharpe nominativo radioamatore
W9BE, un rotariano dell’Illinois (USA).
Nel 1989 uno dei membri ROAR, Hugh
Archer W8JA, è stato presidente del
Rotary International. I membri della
Fellowship ROAR sono regolarmente in
comunicazione tra loro anche se vivono
in Paesi lontani.
Ma chi sono i radioamatori?
Il radioamatore, in gergo OM (acronimo
dall’inglese Old Man) o ham, è uno
sperimentatore, senza finalità di lucro,
del mezzo radio e delle radiocomunica-
zioni intese nella più ampia accezione
del termine.
Il radioamatore per poter operare deve
avere superato un esame scritto indetto
dal Ministero delle Comunicazioni per
il conseguimento di una patente. Otte-
nuta la necessaria abilitazione (paten-
te) con il superamento dell’esame, il
radioamatore potrà trasmettere da una
stazione radio autorizzata qualsiasi. La
stazione radio, che in questo modo il
radioamatore è autorizzato a impian-
tare, è identificata in tutto il mondo
in maniera univoca da un nominativo
radioamatoriale. Il nominativo viene
assegnato dal Ministero e identifica la
stazione e il suo titolare. Il radioamato-
re potrà quindi progettare, modificare o
costruire ex-novo i propri radiotrasmet-
titori purché ottemperanti le specifiche
tecniche stabilite dal Ministero.
Il nominativo radioamatoriale è una
sigla composta da lettere e numeri,
assegnata dall’autorità competente in
ciascun Paese (in Italia il Ministero
delle Comunicazioni). Il nominativo è
divisibile in due parti: il prefisso e il
suffisso. Nel caso del mio nominativo
IV3EZJ, il prefisso è costituito da IV3
mentre il suffisso è EZJ. Il prefisso è
formato a sua volta da un prefisso na-
zionale (IV3 per il Friuli Venezia Giulia)
I radioamatori possono operare su por-
zioni ben precise dello spettro elettro-
magnetico. Le bande sono allocate nel-
le gamme LF, MF, HF, VHF, UHF, SHF
ed EHF, secondo il Piano Nazionale di
Ripartizione delle Frequenze, redatto
dal Ministero delle Comunicazioni, su
indicazioni dell’Unione Internazionale
delle Telecomunicazioni (ITU o UIT).
Le bande LF, MF, HF permettono ge-
neralmente comunicazioni anche inter-
continentali, mentre VHF, UHF, SHF,
EHF quasi sempre solo locali, nazionali
e occasionalmente europee.
Oltre alle comunicazioni dirette (onda
di terra) e quelle via ionosfera, tropo-
sfera, ripetitore, ecc., i radioamatori
comunicano anche attraverso l’utilizzo
FELLOWSHIP
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