Rivista Rotary | Gennaio / Febbraio 2015 - page 56

NOTIZIE ITALIA
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ROTARY
gennaio-febbraio 2015
un buono stato ecologico nelle acque
marine di cui sono responsabili. Con
il coordinamento degli interventi nelle
regioni e sottoregioni nelle quali il Me-
diterraneo è stato suddiviso, si dovrà
operare al fine di conoscere nel modo
più esteso e approfondito tutta la realtà
marina in tutti i suoi aspetti. In ciò
comprendendo, evidentemente, ogni
elemento d’impatto e pressione deri-
vante dalle attività umane allo scopo
di raggiungere quel “buono stato ecolo-
gico” delle acque che i soggetti statali
intendono definire attraverso l’adozione
di specifici indicatori.
Alla base del successo di un tale as-
setto organizzativo deve essere posta
una seria programmazione costituita
da obiettivi concreti, da una reale e
convinta volontà decisionale con la for-
mulazione di scelte e di traguardi da
temporizzare, sui quali vigilare in modo
coordinato con le opportune e necessa-
rie retroazioni omeostatiche.
Il Convegno è stato organizzato quin-
di nell’ottica di individuare i bisogni
delle diverse componenti del Sistema
Marittimo italiano e attuare i piani di
gestione necessari con il susseguente
monitoraggio. La Carta di Livorno adot-
tata alla conclusione dei lavori richiama
e sottolinea i dati accennati.
L’operazione, guidata ovviamente dalle
autorità di Governo, appare impostata
invero con un certo ritardo, ma sembra
aver conseguito un primo significativo
e fondante successo: il coordinamento
degli organismi scientifici e l’afferma-
zione di un desiderio di concretezza
operativa orientata alle scelte che oggi
non possono più essere eluse. Il proget-
to di sottoporre anche le aree marine a
un vero e proprio processo di pianifica-
zione induce tuttavia la seria e fondata
preoccupazione che tali sviluppi, sot-
tesi dalle note caratteristiche del no-
stro assetto, comportamento, dinamica
sociale e burocrazia, portino anche il
mare allo stato in cui si trova il Paese a
seguito, e come conseguenza, dei circa
settanta anni di pianificazione territo-
riale declinata ai diversi livelli istituzio-
nali. Il coinvolgimento di associazioni
di diversa natura può risultare molto
utile per scongiurare questo pericolo,
specialmente nell’ipotesi di interessare
anche organismi qualificati per le loro
caratteristiche interprofessionali come
il Rotary. Non sfuggirà infatti, a chi ab-
bia seguito la storia dei 45 anni di vita
del Forum interclub della fascia costie-
ra, che oggi è sostenuto da ben quattro
distretti, il dato essenziale e documen-
tato che vede questa aggregazione di
club impegnata dal 1969 su tutte le
materie che sono state citate con spes-
so inascoltati apporti multidisciplinari
derivanti dalle professionalità e dagli
autorevoli e più prestigiosi contributi
della comunità scientifica del Paese.
Dobbiamo alla lungimiranza di rotariani
che hanno costruito validamente questa
parte della storia del Rotary del litorale
ligure tirrenico e del Mar di Sardegna
quali: Cesare Chiodi, Tristano Bolelli,
Carlo Berliri Zoppi, Luciano Vianelli,
Pietro Matteini, Cesare Longo, la pos-
sibilità di configurare il Forum, nell’at-
Argentario, Cala Grande: uno degli approdi per la nautica da diporto.
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