Rivista Rotary | Aprile 2016 - page 55

ai nove mesi di gravidanza. Hai molti figli perché pensi: ‘Se ho
sei figli, probabilmente ne perderò tre’. Così si registrano delle
gravidanze troppo premature, troppo frequenti e troppo tardi
nell’arco della vita. Quando abbiamo messo insieme tutti que-
sti dati, abbiamo deciso che avremmo dovuto fare qualcosa”.
Zinser e Lufadeju lanciarono pertanto un progetto sanitario
rivoluzionario in due aree nello Stato di Kaduna, con un Ma-
tching Grant di 35.000 dollari. Il lavoro, svoltosi dal 1995
al 2000, aveva quattro obiettivi: formare infermiere, dottori,
ostetriche e tutti i lavoratori nel settore sanitario del villaggio;
rifornire gli ospedali indigenti delle attrezzature mediche es-
senziali; istruire la popolazione sui benefici di un piano familia-
re; rendere più accessibile la disponibilità di contraccettivi. Per
raggiungere quest’ultimo traguardo, con un secondo Matching
Grant di 100.000 dollari co-finanziato dal Governo tedesco,
Zinser e Lufadeju hanno richiesto e ottenuto un permesso sen-
za precedenti dalle autorità locali a installare “armadietti per la
distribuzione di contraccettivi” in 21 cliniche.
Nel corso dei cinque anni del progetto, l’uso dei contraccettivi
si è alzato dal 3 al 27 percento. “USAID ci ha posto delle
domande a riguardo”, ricorda Zinser. “Dall’agenzia ci dissero,
‘Abbiamo speso milioni, senza mai avere un così grande risul-
tato’”. Anche le autorità del Governo locale e i leader civili e
religiosi erano impressionati, e volevano diffondere velocemen-
te il programma in 10 stati. Zinser ha dovuto persuaderli a
ridimensionare i loro piani. “Bisogna andare gradualmente” per
replicare il successo, spiega lui. Con l’aiuto del RFPD, il proget-
to per madri e bambini venne diffuso in sei stati della Nigeria,
grazie al finanziamento della Fondazione Rotary, della David
and Lucile Packard Foundation, e della Commissione Europea.
A programma terminato, Zinser spostò il focus dal RFPD in
Nigeria all’assistenza sanitaria materna. Il suo mantra è sempre
stato: “Se ti prendi cura della madre, ti prendi cura anche del
bambino”. Così quando le autorità sanitarie chiesero aiuto per
costruire una clinica dove poter trattare la fistola ostetrica, lui
e Lufadeju accettarono prontamente.
La fistola può derivare da una lacerazione del canale uterino
durante un parto difficile. Queste nascite sono spesso fatali per
i neonati. Per la madre, la fistola causa problemi cronici come
l’incontinenza, che può portare a umiliazioni sociali e all’isola-
mento. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che
definisce la fistola “la tragedia non curata”, 100.000 donne nel
mondo ne sono vittime ogni anno, e più di due milioni in Asia e
nell’Africa sub-sahariana convivono con questo problema.
Il progetto sulla fistola ostetrica nella Nigeria settentrionale
prevede: interventi chirurgici presso due centri; medici pre-
parati; e una campagna educativa sulla necessità di cercare
cure mediche all’inizio del travaglio. Oltre alle cure mediche, le
pazienti hanno ricevuto anche una formazione professionale e
prestiti di microcredito.
Come molte altre problematiche legate alla gravidanza che i
paesi sviluppati hanno affrontato tempo fa, e che i paesi poveri
stanno ancora combattendo, la fistola si può prevenire. “Gra-
dualmente, abbiamo compreso che la fistola è un problema
causato dalla mancanza di cure prenatali”, dice Zinser. “Così,
ci siamo detti, offriamo delle cure prenatali. Cominciamo con
la prevenzione”.
Con questa decisione, il RFPD ha lanciato la garanzia di qualità
nei progetti di ostetricia di 10 ospedali rurali. Nel corso di due
anni, da novembre 2012, l’impegno è notevolmente cresciuto
rispetto ai 10 ospedali originari negli stati di Kano e di Kaduna,
ai quali se ne sono aggiunti altri cinque nello Stato di Ondo e
cinque nella FCT Abuja. Un secondo passo di ingrandimento,
dal 2013 al 2015, ha visto l’aggiunta di cinque ospedali nello
Stato di Enugu. Il protocollo è basato su pratiche cliniche occi-
dentali, che hanno dimostrato successo e possibilità di replica,
e che funziona su tre standard di qualità. Lufadeju spiega:
“La qualità delle infrastrutture comprende le condizioni dell’o-
spedale: l’edificio, il rifornimento d’acqua, l’alimentazione, le
condizioni igieniche, il numero del personale, e i trattamenti
liberi – domanda d’obbligo, in che condizioni è l’ospedale? Se-
condo, la qualità del programma bisogna considerare l’adegua-
tezza del personale medico, i titoli professionali e l’esperienza,
giudicandone la prestazione. La qualità dei risultati riguarda,
Se non capisci da cosa è generato il problema,
continuerai all’infinito a volerlo risolvere senza riuscirci.
55 salute materna
SALUTE MATERNA
In alto
: al Sumaila General Hospital, una donna incinta fa un’ecografia grazie alla macchina donata dal progetto.
In basso
: il rotariano Mark Townsend parla con una
pediatra del Mother of Christ Hospital di Enugu, che ha visitato per valutare il progetto.
FOTO RFPD
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