Il racconto in diretta
          
        
        
          Una sala piena di ragazze e ragazzi, assieme a docenti e geni-
        
        
          tori. Sono venuti anche da lontano, molti in giacca e cravatta,
        
        
          per testimoniare la serietà della giornata; sono allegri, forse
        
        
          eccitati per le premiazioni annunciate, ma consapevoli di
        
        
          aver scritto con il loro impegno una pagina importante nella
        
        
          lotta a un fenomeno tanto diffuso quanto sottovalutato. Bul-
        
        
          lismo, dall’inglese bullying, parola esoterica e riduttiva, che
        
        
          ricorda la radice bull (toro), ma che sarebbe meglio tradurre
        
        
          con i suoi veri significati: persecuzione, tiranneggiamento,
        
        
          tormento, intimidazione. Allora sì che il bullismo da “ragaz-
        
        
          zata” diventa fenomeno di cui tutti devono tener conto; in
        
        
          particolare i genitori, accomodanti e assolutori con i figli, che
        
        
          devono vigilare, con occhi, orecchie e parole attente a ciò
        
        
          che avviene attorno a loro. Le statistiche dicono che il 5,9
        
        
          percento dei ragazzi subisce un’azione vessatoria: significa
        
        
          che in ogni classe c’è una vittima di prevaricazioni che soffre;
        
        
          è un problema di tutti. Con l’aggiunta del prefisso cyber, il
        
        
          fenomeno diventa l’ennesimo esempio di uso distorto della
        
        
          tecnologia. La rete, i social media amplificano e rendono
        
        
          invisibili e pervasivi gli atti d’intimidazione; a questi, si ag-
        
        
          giungono la derisione, lo scherno se non addirittura la diffa-
        
        
          mazione, con conseguenze inenarrabili.
        
        
          Le contromisure sono già disponibili: Facebook ha attivato
        
        
          una procedura per la rimozione dei contenuti su segnalazione
        
        
          di utenti, che ravvisano in essi caratteristiche offensive o pe-
        
        
          ricolose; Twitter non tollererà comportamenti che intendono
        
        
          minacciare e intimidire per zittire altri utenti. Iniziative co-
        
        
          raggiose e utili, ma la legge per proteggere da questi pericoli
        
        
          è ferma in Parlamento, come spiega l’onorevole Campana,
        
        
          nell’attesa che la politica abbia il tempo di dedicarsi a que-
        
        
          sti temi piuttosto che a primarie e quant’altro serva a fare
        
        
          audience. Ascolto la testimonianza di un padre che ha perso
        
        
          una figlia, che si è tolta la vita; un immenso, triplice dolore.
        
        
          «Le parole fanno più male delle botte - ha scritto nel suo
        
        
          ultimo biglietto una vittima di questo gioco al massacro - ma
        
        
          a voi non fanno male? Siete così insensibili?». Tutto ciò è
        
        
          ora ben chiaro ai giovani, che hanno avuto modo di lavorare
        
        
          su quest’argomento e dibatterlo nelle loro scuole, in risposta
        
        
          BULLISMO E CYBERBULLISMO
        
        
          quali le cause, il come e il perchè
        
        
          I live del Forum del 18 marzo 2016 a Roma - Organizzato dalla Commissione Interdistrettuale Legalità e Cultura dell'Etica.
        
        
          
            FORUM LEGALITÀ
          
        
        
          64
        
        
          ROTARY
        
        
          aprile 2016