Rivista Rotary | Aprile 2016 - page 59

13 MARZO 2016. “Stessa camera da letto, stesse lenzuola,
stesse voci familiari che mi circondano, stessi profumi e
stessa colazione nella cucina di casa. Le abitudini di sempre,
in poche parole.
Eppure tutto è cambiato, tutto sembra diverso. Possibile?
Sì, è possibile. E lo capisco quando guardo il calendario: 13
marzo, il giorno dopo la chiusura del seminario RYLA 2016.
Ecco perché tutto mi appare in questo modo e percepisco
diversamente la medesima realtà di tutti i giorni; perché sono
io che sono cambiato. La trasformazione è avvenuta dentro di
me e ora si riflette in ciò che mi circonda”.
In poche parole è questo ciò che è emerso ed è stato colto
dalle testimonianze che i ragazzi del RYLA hanno pronuncia-
to durante il proprio discorso di chiusura tenutosi sabato 12
durante la cerimonia di consegna degli attestati.
Ognuno di loro ha espresso, attraverso la propria voce e le
proprie lacrime, quanta gratitudine provasse nei confronti del
suo Rotary padrino per avergli consentito di vivere un’espe-
rienza così pregnante e indimenticabile.
Ciascuno ha mostrato incredulità riguardo la complicità e
l’unione venutasi a creare nell’arco di così poco tempo tra
giovani provenienti da zone diverse, che non si conoscevano
prima di incontrarsi a Cherasco.
Tutti hanno sottolineato quanto è stata utile questa esperien-
za per la propria vita lavorativa, affermando che gli insegna-
menti appresi saranno uno scrigno di risorse fondamentali da
C
HIARA
C
HIANTARETTO
La comunicazione è stata un altro tema cardine del semina-
rio, in quanto elemento essenziale per realizzare alte perfor-
mance.
Durante la settimana sono emerse la necessità e l'importan-
za della comunicazione efficace, cioè del saper adeguare il
proprio stile comunicativo al proprio interlocutore, non solo
con riguardo al registro verbale, ma soprattutto attraverso la
comunicazione non verbale del proprio corpo e quella para-
verbale del tono di voce.
Infatti, i ragazzi hanno appreso che il leader equilibrato ha
capacità comunicative che lo portano a essere un leader re,
un leader mago, un leader guerriero e un leader amante, ossia
quattro archetipi che si combinano perfettamente e flessibil-
mente nel leader che conosce i suoi collaboratori, li motiva, li
guida con un programma chiaro e realistico sempre orientato
verso una vision di lungo periodo, e infine esercita autorevo-
lezza in quanto sa farsi rispettare senza imporre la propria
leadership, vedendola riconosciuta spontaneamente dal suo
team. Il leader equilibrato è consapevole anche del fatto che
i risultati e i successi raggiunti non potrebbero essere tali
senza un valido team.
I giovani hanno avuto modo di comprendere in concreto
questi concetti, sia mediante esercitazioni di gruppo, sia at-
traverso la visione di filmati: ne sono un esempio un estratto
dalla fiction Rai Luisa Spagnoli, incentrato sulla vita della
stilista che fu senza dubbio una leader equilibrata, e lo spez-
zone di una puntata del Talent show culinario Masterchef
Italia, che ha anticipato l’esperienza della cooking class che i
ragazzi hanno avuto modo di affrontare presso l'Istituto Alber-
ghiero I.I.S. Giolitti Bellisario di Mondovì. In tale struttura, gli
“aspiranti leader” sono stati accolti dai sapienti professori e
dagli studenti di una fra le scuole di cucina più prestigiose
del territorio piemontese. Qui hanno potuto sperimentare il
lavoro di gruppo e la leadership applicata a un team, sotto la
guida di chef messi a loro disposizione, con l'obiettivo con-
creto - raggiunto in maniera eccellente - di servire un pranzo
di cinque portate per cinquanta persone, occupandosi anche
del servizio bar e di sala. I ryliani hanno anche avuto modo
di apprezzare e ascoltare la testimonianza di Fabio Mozzone,
responsabile marketing del birrificio artigianale “Le Baladin”
fondato da Teo Musso a Piozzo (CN).
Con tutte queste esperienze e testimonianze sono emersi due
principi fondamentali: il rispetto e la necessità di conoscere
l'altro, il diverso da noi, per giungere a una comunicazione e
a una collaborazione efficace; e l'umiltà intesa come voglia
di conoscere, desiderio di apprendere e di condividere le
proprie competenze, senza smettere neppure per un secondo
di volersi migliorare.
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