Rivista Rotary | Marzo 2016 - page 21

Inizialmente, è stato in Galles, a Cardiff. Cosa la portò là?
Ebbi l’opportunità di lavorare con un’organizzazione chiama-
ta Oasis che aiuta i richiedenti di asilo. L’Oasis assegna uno
spazio per queste persone, in modo da insegnare loro l’ingle-
se e altre capacità mentre aspettano che il loro caso venga
risolto. Ho anche frequentato incontri del Rotary Club di
Cardiff Bay e ho consegnato una presentazione sul conflitto
in Siria e sulla mia Fellowship. Invitai i rotariani e rotaractiani
locali a venire al centro dove lavoravo e ci raggiunsero per una
festa in onore delle famiglie che vi abitavano.
Lei è il primo siriano a partecipare a una Rotary Peace Fel-
lowship. Cosa le è piaciuto del programma?
Pensavo che la Rotary Fellowship mi avrebbe dato l’oppor-
tunità di vedere cosa fanno gli altri Paesi per risolvere i
conflitti. Scelsi la Tailandia perché sapevo che avrei studia-
to i casi del Nepal e del Myanmar, dove le situazioni erano
simili alla situazione siriana - una dittatura, una rivoluzione
e poi l’interferenza di diversi attori, sia interni, che esterni
al conflitto. Quando terminai la mia Fellowship, seguii due
corsi di formazione sull’educazione alla pace e sulla ripresa
IL CROCEVIA EUROPEO
21 focus
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