Rivista Rotary | Marzo 2016 - page 29

Cresciuto nella fattoria di famiglia a
Lusaka in Zambia,
Muyatwa Sitali
comprese l’importanza dell’acqua nella
sua stessa vita. Suo padre coltivava
mais, cavolo e altre colture che dipen-
devano dalla pioggia o dall’irrigazione.
Ma Sitali, già prima che iniziasse la
sua Rotary Peace Fellowship, aveva
compreso la necessità vitale di acqua
pulita a livello globale.
Lavorava i campi in Nigeria quando
notò un ragazzo farsi largo in una strada
trafficata portando un secchio d’acqua
sulla testa. “Lo faceva tutti i giorni col
sorriso in faccia”, ricorda Sitali. “Mi
ricordò me stesso da giovane, a essere
onesti. L’acqua era disperatamente ne-
cessaria a casa. Ma pensai quanto que-
sto lavoro lo portasse lontano dalla sua
vita - la possibilità di andare a scuola”.
Sitali parlò brevemente col ragazzo, poi
lo guardò sparire nel ricco quartiere
che si trovava sulla sua strada verso ca-
sa. “Conosco le persone dentro quelle
grandi case e mi ha sempre colpito il
contrasto tra l’opulenza e la povertà”,
dice. “Potevo vedere che la soluzione
esiste, anche là. Era una questione che
poteva essere affrontata”.
Più Sitali studiava i Paesi in via di svi-
luppo, più si convinceva che l’acqua
fosse la chiave per il potenziamento
dell’economia e, infine, per la pace.
Vedeva quante ragazze si rifiutavano di
andare a scuola senza acqua corren-
te o senza bagni, e come la malattia
si diffondeva nelle comunità causan-
do la mancanza dell’igiene corretta.
“Pensiamo allo sviluppo come correlato
all’economia o all’educazione. Ma non
si possono avere queste cose senza le
fondamenta. E niente è più basilare
dell’acqua”. In regioni che subiscono
la ricostruzione dopo la violenza, vide
come la presenza dell’acqua - o la sua
mancanza - possa scatenare conflitti
tra tribù o tra fedi religiose. Fazioni
rivali usavano l’acqua come arma: per
far esplodere le pompe, per esempio.
“Troppo spesso, la causa dei conflitti
è stata il risultato dell’ineguaglianza”,
nota Sitali. “Fornire l’acqua e l’igiene
potrà non garantire la pace, ma riduce
la possibilità d’insofferenze che porta-
no a conflitti armati”.
Dopo che la sua Fellowship terminò,
Sitali iniziò a lavorare come consulente
per la Banca Mondiale e ora per UNI-
CEF. Si è unito ai rotariani per fornire
le risorse basilari alle comunità stra-
volte dalla violenza. Ma l’impatto più
profondo della Fellowship, dice, è stato
la vasta rete di conoscenze che ancora
oggi chiama nel momento del bisogno.
“Siamo come un grande esercito di
soldati della pace. Se devo lavorare in
America Latina, per esempio, so che
posso cercare tra una lista di borsisti
della pace e scegliere chi chiamare e
ho immediatamente un punto d’inizio
in quel paese. È stato un regalo mera-
viglioso”.
AREA DI INTERVENTO:
ETÀ:
PROFESSIONE:
PROVENIENZA:
PEACE CENTER:
Procurare acqua pulita
33
Consulente
New York
Università Duke
e Università Carolina del Nord
a Chapel Hill, 2012-14
M
UYATWA
S
ITALI
IL CROCEVIA EUROPEO
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