ROTARY |
settembre 2011
14
C’è una forte spinta al cambiamento,
nel Rotary, evidenziata nei messaggi
dei Presidenti internazionali, come
nella pratica gestione della vita rota-
riana ai diversi livelli amministrativi.
A cosa è dovuto questo fermento?
E’ vero! Una forte spinta che tuttavia ve-
drei rivolta all’innovazione, piuttosto che
al cambiamento inteso in senso tecnico
ed etimologico. Non vorrei confondere i
due concetti, apparentemente simili, ma
meritevoli di un “distinguo” quando ven-
gono riferiti al Rotary. Ricordo che un
tentativo di cambiamento, questo sì in-
teso in senso letterale, è stato esaminato
all’ultimo Consiglio di Legislazione, ero
presente, come proposta di “enactment”
(10-66),
presentato da alcuni Club fran-
cesi, appoggiato dal Distretto 1670, che
prevedeva la modifica dello scopo del
Rotary e dello Statuto “tipo” dei Club.
La proposta è stata respinta a larga mag-
gioranza. Questo per dire che quando
parliamo di cambiamento, dobbiamo
fare attenzione. La risposta, addirittura
profetica, è nota, già data da Paul Harris
quando affermava: “il nostro è un mon-
do in continua evoluzione e noi dobbia-
mo essere pronti a trasformarci in esso”.
Dunque:
una variabile: il mondo
che,
favorito dalla globalizzazione, si propo-
EV
Intervista a Mario Giannola,
Rotary Coordinator
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