ROTARY |
maggio 2012
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testimonianza ha dato ai ragazzi la sen-
sazione che la nostra generazione non
vada solo condannata per le sue scelle-
ratezze ma anche ringraziata per l’eroi-
smo di chi è stato ed è pronto a sacrifi-
care la propria vita al servizio del Paese
e per affermare i valori in cui crede.
Ha così preso progressivamente corpo
la convinzione che esempi eccelsi pos-
sono modificare anche situazioni giudi-
cate irrimediabilmente compromesse:
Mille candele spente non fanno luce,
ma anche una sola candela accesa ne
può accendere tante da illuminare il
mondo
”.
Tutti abbiamo preso coscienza che la
crisi che il mondo sta vivendo ha fatto
venire meno tutti i modelli di riferimen-
to, quelli economici, di comportamen-
to, sociali, ma non i “valori giusti”. è
partendo da questi che i modelli devo-
no essere reimmaginati; ciò è possibile
solo rimettendo la Persona al centro di
ogni contesto e di ogni riflessione. La
nostra cultura ha già realizzato un Ri-
nascimento; è il momento di avviarne
uno nuovo. Anche molte imprese lo
hanno capito; alcune di queste hanno
ospitato i ragazzi del Ryla (Volvo track,
AgustaWestland, Banca prossima) fa-
cendo loro verificare che porre la per-
sona al centro di ogni contesto e valo-
rizzarne le diversità “conviene”, oltre
che a livello sociale, anche dal punto
di vista economico e della reputazio-
ne. Non resta che auspicare che il loro
esempio venga seguito.
Sin qui i messaggi che il Distretto 2040,
il suo Governatore e la Commissione si
erano proposti di dare ai giovani attra-
verso il Ryla e i suoi relatori; ci sono
riusciti ?
La risposta non può che venire dai ra-
gazzi del Ryla che, spontaneamente e
in modo anonimo, hanno voluto testi-
moniare.
Il Ryla mi è piaciuto molto e mi ha
of-
ferto
tanto; mi ha dato la possibilità di
pensare con la mia testa e di ragionare
su argomenti molto importanti quali
etica, gli ogm, la crisi …”.
L’esperienza che mi ha maggiormente
colpito, che mi è rimasta nel cuore in
questi giorni, è l’intervento di Padre
Sorge e per un motivo molto semplice:
non sono credente. Ho sempre trovato
molta difficoltà, molto disagio nell’a-
scoltare e nel relazionarmi col mondo
sacerdotale ed ecclesiastico in genere,
ma Padre Sorge è riuscito ad arrivare
dritto dritto al mio cuore: è riuscito
ad emozionarmi. La sua fiducia, la sua
speranza contagiose mi hanno fatto
riflettere su aspetti che ritenevo asso-
lutamente scontati: l’amicizia, l’aggre-
gazione, l’etica, i valori che richiedono
forza, volontà, ma soprattutto ricerca
di se stessi negli altri, nel prossimo, la
ricerca di un perfezionamento perso-
nale che deve passare per il rispetto e
la comprensione degli altri.
Di certo hanno stimolato in me degli
ingranaggi che da troppo tempo erano
rimasti fermi. Non si può dare valore
esclusivamente alla realizzazione per-
sonale lavorativa quando ci si scorda,
si mettono da parte gli altri. Spero d’o-
ra in avanti di riuscire a perseguire i
miei obbiettivi, ma con un’attenzione
maggiore agli altri”.
Ho apprezzato moltissimo l’intelligen-
za e la cultura del Senatore Ichino, an-
che per la sua autonomia di pensiero
rispetto allo stereotipo, che sembra
dominare in Italia, di concezione di la-
voro.
Egli propone un nuovo tipo di
etica del
lavoro
rispetto a quello che ci viene co-
munemente presentato e porta il peso
delle sue convinzioni”.
Voglio ringraziare profondamente il
Distretto 2040 che ci ha regalato que-
sta preziosa opportunità per aprire le
nostre menti e instillare in noi un pro-
fondo senso etico. Credo che d’ora in
poi la missione del Rotary sarà anche
la nostra missione con questo Ryla;
usando le parole di Padre Sorge, il Ro-
tary, candela accesa, ha acceso anche
tutti noi, che andremo ad accendere al-
tre candele. Abbiamo imparato infatti
che l’etica parte dalla persona.”
E così ci si avvia verso la ripresa del-
le nostre abituali attività, ma più ricchi
e con un messaggio:
esserci, diversa-
mente con la propria individualità,
affinché una voce corale risuoni più
spesso e intensamente, negli ambienti
che quotidianamente attraversiamo
.”
Ritengo che lo spessore morale e l’u-
manità dei relatori e delle giornate che
abbiamo vissuto intensamente siano
state e saranno dei cardini del nostro
percorso futuro”.
Così i ragazzi.
Anche noi tuttavia dobbiamo ringra-
ziarli per quanto ci hanno insegnato.
Un esempio per tutti. La Commissione
aveva dato loro un distintivo del Ryla,
a forma di goccia, per “riconoscersi” e
aveva messo a loro disposizione mil-
le euro. A quella “goccia” avrebbero
potuto aggiungerne altre e comunque
avrebbero dovuto confrontarsi libera-
mente per concordarne una destinazio-
ne di
service
da dichiarare al Governa-
tore a fine Ryla.
I ragazzi hanno ricavato spazi per discu-
tere nella settimana, si sono organizzati
e confrontati , hanno deciso insieme ed
hanno presentato le loro conclusioni:
una goccia nell’oceano non cambia gli
equilibri ma una goccia in un bicchiere
può cambiarli. La decisione unanime è
quindi stata di destinare la somma ad
un loro amico sfortunato.
le gocce non si materializzano in euro o
in dollari ma nell’attenzione e nel tem-
po che ciascuno può dedicare agli altri.
Essi si sono quindi reciprocamente im-
pegnati a dare il proprio tempo a chi ne
ha bisogno a partire dal ragazzo che la
sorte ha ingiustamente colpito ma che
da ora non sarà più solo.
Perché le loro non rimangano parole
dettate dall’emozione ma un impegno
si ritroveranno al Ryla 2013 dove con-
divideranno il patrimonio delle espe-
rienze vissute.
Grazie ragazzi!
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