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SPECIALE PROGRAMMA ALIMENTARE MONDIALE
I
l viaggio da Dhaka alla città
di Sirajaganj avviene tra ca-
mion dai colori brillanti e vec-
chi autobus arrugginiti che si
fanno spazio a fatica tra bici-
clette, risciò e animali, lungo
l’arteria principale.
Ogni poche centinaia di metri si intrave-
dono strade laterali e sentieri polverosi
che conducono ad una miriade di vil-
laggi, talvolta più di cinquanta. Il Ban-
gladesh “rurale” non ha l’aspetto della
campagna. Il suo tratto caratteristico
è, invece, la densità della popolazione.
Ogni metro di terra è utilizzato; le risa-
ie sono accanto a piantagioni dal colore
giallo senape e a stagni pescosi.
Con me viaggia Foyzun Nahar che dirige
il programma del WFP rivolto a 30.000
donne tra le più povere. Per molte di loro
questo programma rappresenta l’unica
speranza di fuggire dalla povertà e avvia-
re una piccola impresa, dall’allevamento
alla tessitura. “Ci guida la convinzione
che anche senza aver studiato, basta un
training di base per mettere in grado que-
ste donne di fare degli investimenti che
miglioreranno la vita delle loro famiglie.
Ciò che manca loro è solo il capitale ini-
ziale”, dice Foyzun. Il progetto del WFP,
denominato “Sicurezza alimentare per
i più poveri” (FSUP), prevede che ogni
donna riceva una formazione iniziale e,
dopo aver scelto il settore di attività in
cui operare, prepari un “business plan”.
A quel punto le viene concesso un pre-
stito di 200 dollari e, visto che la sua at-
tività non potrà produrre subito reddito,
riceve anche un salario mensile di circa 7
dollari nei due anni di durata del proget-
to. La nostra prima tappa è un villaggio
nel distretto di Kalia Haripur. Le donne
sono riunite, sedute su una stuoia di
bambù e formano un colorato rettango-
lo rosa e arancio. Molte stringono tra le
braccia un bambino. Si riuniscono in 25-
30, provenienti dai villaggi vicini. Il loro è
un sostegno reciproco. Anche questo fa
parte del programma avviato dal WFP. Si
incontrano due volte al mese per discute-
re come migliorare le loro piccole impre-
se, come utilizzare i risparmi di gruppo.
Discutono anche delle cose della vita di
tutti i giorni; la dote, i matrimoni precoci.
Anche se vivono a pochi chilometri l’u-
na dall’altra, forse non si sarebbero mai
incontrate. Le donne hanno selezionato
molte possibili attività; allevare il bestia-
me è una di queste ma c’è anche chi ha
acquistato un telaio o un risciò. L’incon-
tro è molto animato. Shahinoor ha fretta
di raccontare la sua storia. Senza mezzi
a disposizione, doveva sfamare tre figli.
A lavorare ogni tanto era solo il marito.
Con il prestito inziale, Shahinoor ha ac-
quistato un toro che ha allevato per poi
rivenderlo sei mesi dopo guadagnando il
30 per cento. “Non potrò mai dimentica-
re l’orgoglio che ho provato quando ho
IN BANGLADESH,
IL MICROCREDITO
DELLE DONNE
di Frances Kennedy*
WFP / Marco Frattini ©
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