ROTARY |
marzo 2012
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in che misura i Rotary e Rotaract Club
del Distretto 2120 sono riusciti a mi-
gliorare il rapporto con la comunità?
Molta strada è stata percorsa da quando
entrare nel Rotary significava superare
rigide selezioni, se non profonde diffi-
denze. Di qui la percezione di far parte e
di appartenere ad un Club “elitario”. Oggi
tutto per fortuna risulta più semplice, più
immediato e ciò ha portato ad una più fa-
cile interazione con il resto del mondo.
Ritengo che il nostro Distretto sia stato
tra i primi a rimuovere ancestrali bar-
riere e ad aprirsi al territorio, al mondo
della scuola, al sociale. Sono convinto
che il percorso di questo tratto di strada
importante e profondamente significati-
vo non debba avere mai fine, né essere
percorso una volta per tutte. Solo una co-
stante apertura può continuare a suscita-
re nuove emozioni, salutari riflessioni e a
rivelarci orizzonti sempre nuovi.
Il passagggio nel Rotary è un punto di
arrivo per i rotaractiani o un nuovo
punto di partenza?
Ritengo che per i veri rotaractiani non ci
siano mai arrivi definitivi. Siamo convin-
ti e consapevoli invece di operare su di
una retta infinita. La nostra azione deve
essere sempre in continuo divenire, al di
là del ruolo raggiunto. È difficile ma non
impossibile. Tutto ciò richiede la dispo-
nibilità personale a mettersi quotidiana-
mente in gioco. Certo richiede un entu-
siasmo intenso e consapevole. Ma cosa
c’è di più coinvolgente per noi, come
persone e come rotaractiani o rotariani,
se non lavorare insieme e concretamen-
te per gli altri? Forse dietro l’angolo c’è
qualcuno che aspetta i nostri gesti di at-
tenzione, di condivisione, di solidarietà.
Nel pianeta si contano oggi 194mila
Rotaractiani, contro 218mila Rotaria-
ni. Non ti sembra opportuna, se non
necessaria, una maggiore espansione
dei Club giovanili, perché si uniscano
ai Rotariani e diffondere nel mondo la
voce e l’opera di solidarietà e di pace
della nostra Associazione?
Senza dubbio, non solo perché a benefi-
cio del Rotary International ma poiché
necessario. La società si sta sfaldando.
Seppure inconsapevoli, siamo al giro
di boa, probabilmente saremo travolti
da mutamenti e da trasformazioni in-
controllabili. Di qui la necessità di far
ricorso a fermi principi, forti ideali, so-
lidi punti di riferimento. Pertanto ogni
singolo componente della nostra grande
famiglia rotariana, in qualunque lembo
di terra viva o operi, è tenuto a farsi non
solo portatore dei nostri principi ma a
promuovere e sviluppare l’avvio e la
crescita di nuovi Club giovanili a van-
taggio degli stessi e della società intera.
Non abbiamo bisogno di gesti eccezio-
nali o straordinari ma di atteggiamenti
autentici. Guardiamoci intorno, supe-
riamo la tentazione di guardare e non
vedere, di passare e non fermarci. Non
si può rimanere sordi ai richiami dei
tanti giovani che inutilmente cercano e
non trovano e che è bello vivere nella
consapevolezza che non ci sono confini
tra chi chiede e chi dà.
Q
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