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IL ROTARY SUL TERRITORIO
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ISTRETTO
2120
RC Brindisi Appia Antica
TETRAMOUSE PER UN TETRAPLEGICO
Rosario Almiento
Il Dr. Luigi Nibio di Mesagne è divenuto tetraple-
gico appena ventenne a seguito di incidente. Ha
avuto da qualche mese la possibilità di leggere
con facilità la posta elettronica, navigare ed effet-
tuare ricerche su internet, e quindi colloquiare e
lavorare a distanza con amici, familiari e colleghi.
Tutto ciò grazie al TetraMouse, un sofisticato di-
spositivo di recentissima ideazione, prodotto ne-
gli Stati Uniti, che consente a chi è privo dell’uso
degli arti di utilizzare il personal computer con i
movimenti della testa, della bocca e del mento.
Dopo aver appreso dell’esistenza di tale disposi-
tivo e delle vicende e necessità del giovane Luigi
(che, malgrado la sua grave disabilità, è riuscito
a laurearsi e a inserirsi in un complesso contesto
socio-culturale e lavorativo), il RC Brindisi Appia
Antica si è attivato per reperire i fondi necessari
per l’acquisto del TetraMouse, consegnandolo poi
a Luigi il 16 giugno 2011, nel corso di un’as-
semblea appositamente convocata, durante la
quale gli è stato anche conferito il titolo di So-
cio Onorario del Club. L’impegno e la vitalità di
Luigi, e la fiducia che è riuscito a guadagnarsi
presso svariati enti e associazioni di volontariato
gli hanno guadagnato ulteriori ricadute positive.
Il Club, infatti, lo scorso 7 ottobre 2011, in col-
laborazione con l’ISBEM e con l’Associazione
Culturale Li Satiri, ha organizzato e patrocinato
una serata di teatro vernacolare in Mesagne dal
titolo: ‘Pìnnuli ti vaccina e sciruppu ti cantina’,
finalizzata alla raccolta fondi per l’acquisto di un
personal computer di ultima generazione da de-
stinare allo stesso Luigi. Il giovane tetraplegico
ha voluto partecipare attivamente alla preparazio-
ne della commedia, e nella serata inaugurale si
è poi cimentato nel ruolo di uno dei protagonisti
della pièce, accendendo l’entusiasmo del folto
pubblico e dei rotariani presenti.
RC Barletta
UN RAGGIO DI SOLE
PER SPAZZARE VIA MOLTE OMBRE
Mauro Lopizzo
È il messaggio di S.Francesco con il quale il
Rotary club di Barletta, il 6 gennaio, dopo la
S.Messa ufficiata da Don Sabino Lattanzio, alla
chiesa di S.Giacomo, ha donato un seme di spe-
ranza (I tranche del service “Note di speranza”
8.400) alle famiglie: Antonucci Gennaro, An-
tonucci Giuseppe, Vitrani Ruggiero e Bizzoca Ni-
cola (che hanno perso la casa a seguito del crollo
della palazzina di Via Roma a Barletta). Il service,
con il messaggio di Don Tonino Bello “Ricerca
la solidarietà con gli altri viandanti”, è stato fi-
nanziato con il concerto “omaggio a Domenico
Modugno”, tenutosi nell’incantevole scenario del
Teatro “G. Curci”, il 7 dicembre, grazie alla Fa-
miglia Casillo di Corato (main sponsor) ed al Co-
mune di Barletta. La seconda tranche del service
sarà a favore dell’Oratorio S.Domenico Savio di
S.Ferdinando di P., con la cerimonia programma-
ta dopo la S.Messa di domenica 5 febbraio, ore
19, parrocchia di S.Ferdinando Re. Le attività del
club, volte all’attenzione dell’economia del terri-
torio sono in atto durante il mese di gennaio, me-
diante un service consulenziale, in materia doga-
nale e di commercio internazionale, gratuito, alle
aziende di Barletta, Margherita di S., Trinitapoli e
S.Ferdinando. Alle stesse sarà riservata la facoltà
di versare un contributo volontario per finanziare
il service “Avviare con gioia un futuro migliore”,
a favore della signora Emmanuella Lanotte, so-
pravvissuta al crollo della palazzina di via Roma
e prossima al parto. Lo scopo del Rotary club di
Barletta è quello di diffondere il valore del servire
con il motto “Suscitare l’emozione di un gesto
d’amore, il nostro dono alla vita”.
A Roma un giardino intitolato a Omero Ranelletti
D
ISTRETTO
2080
Con la cerimonia del 19 gennaio 2012,
si è celebrata la intitolazione di un giar-
dino pubblico a Omero Ranelletti, alla
presenza dell’Assessore alle politiche
culturali di Roma Capitale, Dino Ga-
sperini, del DG 2080 Daniela Tranquilli
Franceschetti, del Decano dei DG Aldo
Ferretti, del Presidente del RC Roma Lu-
ciano Russi, di vari PDG, e di un folto
gruppo di Rotariani. L’iniziativa propo-
sta dal Past Presidente del RC di Roma,
Gianpiero Gamaleri, membro della Com-
missione Toponomastica di Roma Capi-
tale e presidente della Commissione D.
2080 per i rapporti Rotary-Università.
Omero Ranelletti sarà il primo rotaria-
no italiano, ad avere un tale pubblico
riconoscimento a Roma, dopo il Largo
intitolato a Paul Harris nella Villa Celi-
montana. Tra i soci fondatori del Club
di Roma nel 1925, ne ha promosso la
ricostituzione nel 1948 dopo un diffici-
le periodo per la nazione e la guerra, ne
è stato Presidente per due mandati nel
1950-52, e Governatore del distretto uni-
co italiano nel 1954-55. Ma soprattutto,
a livello di Rotary International, è stato
l’artefice della composizione dei rap-
porti con la Chiesa Cattolica, culminata
nel 1965 in uno storico incontro di Papa
Paolo VI con il Presidente Internaziona-
le Gian Paolo Lang. Il giardino si trova
a Roma, in viale Marconi 509, angolo
Valco San Paolo. Pochi metri più avanti
si trova il Giardino Albert Sabin, dove il
Rotary ha posto, qualche anno fa, una
targa dedicata all’azione allo scienziato
scopritore del vaccino anti-polio. Molti
gli scritti sulla vita e l’opera dell’insigne
Rotariano O. Ranelletti, i cui ultimi anni
egli volle dedicare, con impegno, alla
formazione dei giovani. È sua un’impor-
tante opera di analisi e testimonianza
storica: “Il Rotary e la Chiesa Cattolica”.
In un momento successivo alla cerimo-
nia di intitolazione del giardino in Viale
Marconi, il Gruppo rotariano e l’Asses-
sore Gasperini sono stati ospitati presso
l’Università Roma 3, praticamente adia-
cente, ove è stata fatta una rievocazione
di ricordi e contatti di vari rotariani con
Omero Ranelletti, durante la sua bella,
lunga proficua vita.
Q
CHI ERA OMERO RANELLETTI
Penultimo di undici fratelli, Omero Ranelletti nasce a Celano nel 1885, da un’antica famiglia. Capo gabi-
netto del Ministro della Pubblica istruzione per molti anni, segue il Re Vittorio Emanuele III nei suoi viaggi
all’estero. Caduto l’ultimo governo Nitti, Ranelletti abbandona il Ministero. È tra i fondatori del giornale:
”Il Mondo”, che verrà poi soppresso dal governo fascista. Nel 1925 fonda con altri Amici il Rotary club di
Roma. Nel 1938 presiede la riunione in cui viene decisa la sospensione di ogni attività rotariana in Italia per
incompatibilità con il regime. È protagonista della ricostituzione del Rotary Club di Roma e del Rotary in Ita-
lia, presiedendo a Pallanza l’Assemblea straordinaria. Il 24 febbraio 1948 fu promotore della prima riunione
nel dopoguerra del Club di Roma. Allo storico evento (Presidente del Club l’Ammiraglio De Courten) nei
saloni dell’Hotel Excelsior, erano presenti il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, i Ministri (rotariani)
Corbellino e Merzagora, i Sottosegretari Brusasca e Andreotti, il Sindaco Rebecchini e vari Ambasciatori.
Egli infuse lo spirito di rialimentare la vita del Club attraverso l’adesione di uomini retti e competenti, ma
non unicamente rappresentanti di un mondo di elite che avrebbe potuto confondersi con una casta privile-
giata. Per il biennio 50-52 viene eletto Presidente del Club di Roma e nel 1954 viene acclamato a Rapallo
Governatore dell’allora unico Distretto esistente in Italia. Nel ’55-’56 viene eletto Governatore del 184° e
188° Distretto. Nel ’57 è nuovamente acclamato Governatore del 188° distretto. È stato protagonista del
chiarimento tra il Rotary, la Chiesa Cattolica e la società civile in relazione alle accuse di profilo massonico
del sodalizio, che Egli duramente contrasta, facendo dell’associazione un organismo del tutto trasparente
negli aderenti e nei programmi e dedito all’azione professionale, sociale e culturale al di sopra di ogni
interesse dei singoli appartenenti. Ha partecipato in modo determinante alla costruzione della “Teca del
Morpurgo” per la conservazione dell’Ara Pacis ed è stato promotore di importanti attività nel campo delle
borse di studio per gli studenti meritevoli e non abbienti. Si configura così come un grande “commis d’Etat”
e un benefattore della comunità civile romana e nazionale. È morto nel 1979.
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