Rivista Rotary | Dicembre 2014 - page 52

PROGETTI E IDEE
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ROTARY
dicembre 2014
PEEPOO
La soluzione in tasca
“Non abbiamo bisogno di architetti”. Si è rivolta in questo
modo all’architetto svedese Anders Wilhelmson una donna
abitante in un progetto abitativo di Mumbai. Lei e i suoi
vicini sono riusciti costruire le proprie case. Di cosa hanno
avuto bisogno? Di una soluzione sicura per smaltire la propria
“pupù”. Quattro mesi dopo, Wilhelmson ha progettato Pee-
poo, un sacchetto sanitario monouso che può essere adattato
a un secchiello. Dopo aver espletato i propri bisogni all’inter-
no del sacchetto, l’utilizzatore lo chiude in alto. Inodore per
24 ore, è provvisto di un apposito rivestimento interno an-
ti-urea in grado di disattivare per un mese gli agenti patologi
dannosi, come batteri, virus e parassiti.
Il Peepoo rappresenta anche una fonte di guadagno per gli
abitanti della zona. In quattro villaggi dello slum di Kibera,
Kenya, le donne comprano i Peepoo a circa tre scellini kenioti
(pari a 0,03 Dollari) al sacchetto. Gli utilizzatori ricevono
un rimborso di uno scellino keniota (1 centesimo di Dol-
laro) per ogni sacchetto sanitario usato, riconsegnato al
centro di raccolta Peepoo che, in seguito, riutilizza i rifiuti
come valido fertilizzante. Gli stessi sacchetti sono biode-
gradabili e si disintegrano entro un anno.
Peepoople, organizzazione no-profit creata da Wilhelmson,
ha iniziato produrre in serie i sacchetti alla fine del 2013,
inviando un milione di pezzi nelle Filippine a seguito del de-
vastante tifone abbattutosi nel novembre dello stesso anno.
Ogni anno, circa 13.000 scolari utilizzano i Peepoo, con
alcune conseguenze indesiderate e decisive. “Mi sono resa
conto che la maggior parte dei bambini evita le latrine in
comune perché sono sporche e traboccanti”, afferma Camilla
Wirseen, cofondatrice di Peepoople Kenya. “Inoltre, costretti
ad espletare i propri bisogni all’aperto, i bambini rischiano di
essere violentati. È difficile comprendere la reale importanza
di disporre di servizi igienici privati”.
MAYA PEDAL
Pompe per acqua a propulsione umana
Gli abitanti del Guatemala hanno escogitato un modo per
pompare l’acqua senza elettricità: la bicimaquina, ovvero una
macchina a pedali. I volontari dell’organizzazione no-profit
Maya Pedal di San Andrés Itzapa costruiscono le bicimaquina
con parti di biciclette riciclate, legno e cemento. I diversi mo-
delli sono in grado di macinare un chilo e mezzo di cereali al
minuto e di svolgere molti altri compiti: la sgusciatura di noci
di Macadamia, la miscelazione degli ingredienti per frullati o
zuppe, oltre alla produzione di calcestruzzo per tegole.
In passato l’unica fonte di acqua era rappresentata da
un fiume, lontano vari chilometri. Grazie alla potenza svilup-
pata dalla macchina a pedali, i residenti riescono a pompare
da 15 a 35 litri d’acqua al minuto da un pozzo profondo qua-
si 30 metri. In un’altra comunità, la popolazione ha voluto
pompare l’acqua da una zona distante. “Il costo dell’impian-
to elettrico necessario, superiore a 5.100 Dollari, ha spinto
gli abitanti a scegliere la bicimaquina, soluzione più econo-
mica e duratura”, riferisce Mario Enrique Juárez, direttore di
Maya Pedal. E aggiunge: “dopo 13 anni di servizio, le nostre
pompe a pedali sono tuttora in grado di attingere acqua”.
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