Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 27

Giulia Dalloni
, di 27 an-
ni, fa parte della famiglia
rotariana da ormai 11 anni.
Laureata in giurisprudenza,
sta preparando il concorso
di Magistratura. Rotaractia-
na dal 2007, ha ricoperto
negli anni diverse cariche,
sia all'interno del club, sia
a livello distrettuale. Ora è
rappresentante distrettuale Rotaract, che definisce come
l'incarico più impegnativo che abbia mai ricoperto, ma anche
quello che le sta regalando le soddisfazioni maggiori.
Quali iniziative a favore dei più giovani avete attuato
in quest’anno?
Abbiamo cercato di concentrarci prevalentemente sulla
formazione dei nostri soci: quest'anno, per limiti di età, il
Distretto perderà circa un centinaio di ottimi rotaractiani e
proprio per questo si rende sempre più necessario rendere
i giovani soci più consapevoli e più pronti a tutte le attività
rotaractiane, in modo che si crei un naturale e virtuoso
ricambio generazionale. L'evento certamente più significa-
tivo in quest'ambito è stato la Rotaract Training Academy,
giunta alla sua seconda edizione, con l'obiettivo di fornire
ai soci, che hanno fatto il loro ingresso in un club Rotaract
negli ultimi due anni, una formazione in “pillole” diretta ed
efficace.
Quali di queste iniziative sono state condivise con il
Rotary e con quali risultati?
Nel nostro Distretto fortunatamente i Rotary sono molto
attenti ai propri Rotaract e, allo stesso tempo, i Rotaract ten-
gono molto al sostegno e alla partecipazione dei loro padrini,
pertanto sono state portate avanti molte attività singole e
specifiche in assoluta collaborazione. Dal punto di vista di-
strettuale, abbiamo sempre visto la partecipazione a tutte le
nostre attività e una grande condivisione di intenti del nostro
Governatore e di altri rotariani, con un grande spirito di ami-
cizia, sostegno e consiglio, e allo stesso tempo abbiamo sem-
pre partecipato agli eventi rotariani a cui siamo stati invitati.
Quali politiche mettere in atto per sostenere la lea-
dership dei giovani?
Grazie al RYLA, ogni anno, ci sono nuovi giovani sempre
più consapevoli delle proprie capacità e pronti a riversare la
loro esperienza e il loro entusiasmo nel Rotaract. Potrebbe
però rendersi necessario un maggiore contatto tra Rotary
e Rotaract nel mondo del lavoro, per permettere alle future
generazioni di imparare e formarsi grazie a quegli stessi pa-
drini che li guidano e sostengono nelle attività di club, al fine
di rendere i leader di oggi, in ambito rotaractiano, anche i
leader di domani, in ambito professionale.
Come motivare una maggiore partecipazione dei gio-
vani nel Rotary?
Forse rendere i Rotary più "in action", esattamente come
i Rotaract, potrebbe essere la chiave di volta: certamente
l'ingresso di soci giovani nei Rotary club (soprattutto se ex
rotaractiani) permetterebbe di costruire una linea di conti-
nuità che potrebbe essere arricchita, socio dopo socio, anno
dopo anno.
Se fossi rotariana…
Sono un’orgogliosa rotaractiana che si augura in futuro di
diventare una consapevole e attenta rotariana.
Il Rotary tra 10 anni? E tu nel Rotary tra 10 anni?
Tra 10 anni avrò 37 anni e spero, per allora, di essermi
costruita una famiglia, avere una realtà lavorativa ormai
completamente stabile e credo che il Rotary non potrà non
far parte della mia vita, come d'altronde avviene da quando
avevo 16 anni. Spero pertanto di poter dare il mio piccolo
contributo.
GENERAZIONI A CONFRONTO
27 face to face
D.2031
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}
Imparare a formarsi
grazie all'esempio dei rotariani.
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