Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 29

Gualtiero Pizzutto
Asti,
22 marzo 1986. Dopo un’e-
sperienza di studio all’estero
a Monaco di Baviera, è at-
tualmente laureando in inge-
gneria dell’autoveicolo pres-
so il Politecnico di Torino. È
appassionato di automobili,
musica e sport. Dal 2007 è
socio del Rotaract Club Asti.
Quali iniziative a favore dei più giovani avete attuato
in quest’anno?
Abbiamo deciso di coinvolgere i ragazzi dell’Interact il più
possibile, promuovendo una più stretta collaborazione non
solo nello sviluppo dei progetti ma anche nell’organizzazione
diretta delle attività (sia “ludiche”, che di service diretto/
indiretto). A tal proposito abbiamo affidato l’organizzazione
completa di un evento distrettuale all’Interact: la “Distret-
tuale della Neve” è stato un grande successo dal punto di
vista organizzativo e a livello di partecipazioni. Riteniamo che
questa possa essere un’ottima base di partenza e un’ottima
strada sulla quale indirizzare i ragazzi più giovani e prepararli
alla vita rotaractiana e rotariana futura.
Quali di queste iniziative sono state condivise con il
Rotary e con quali risultati?
Al di là degli aiuti previsti dai regolamenti (contributi), la col-
laborazione con il Rotary è sempre presente ed è sempre for-
te. Ogni volta che durante l’anno sociale abbiamo chiesto un
aiuto al Rotary oppure a un membro della famiglia rotariana,
il riscontro ottenuto è stato sempre molto positivo.
Potendo citare due esempi, potrei appunto chiamare in causa
i RYLA e la Distrettuale di Natale con relativo convegno for-
mativo il pomeriggio: un evento che ha riscosso un grandissi-
mo successo, successo che senza il contributo e il supporto
dei rotariani non sarebbe stato possibile.
Quali politiche mettere in atto per sostenere la lea-
dership dei giovani?
Il RYLA dimostra come ampliare la propria cultura e le proprie
conoscenze all’interno della famiglia rotariana, siano i passi
più importanti verso quella crescita e quelle doti di leadership
a cui ogni rotariano e rotaractiano aspirano. Auspico maggiore
coinvolgimento del Rotaract da parte del Rotary, in tutte quel-
le attività di stampo formativo e informativo.
Come motivare una maggiore partecipazione dei gio-
vani nel Rotary?
Ponendo la propria attenzione sul fatto che un ragazzo appena
uscito dalla famiglia Rotaract possa non avere ancora acquisito
posizioni importanti dal punto di vista curriculare e lavorativo
e, quindi, una posizione economica più o meno agiata. Ho visto
bravissimi rotaractiani abbandonare la loro avventura nella
famiglia rotariana proprio per questa eccessiva rigidità e “sno-
bismo” dei propri Rotary padrini nel valutare certi parametri.
Sicuramente politiche anche economiche meno rigide, che
facilitino l’entrata di soci giovani e pieni di voglia di fare.
Se fossi rotariano…
In nove anni di Rotaract ho avuto l’occasione di ricoprire
parecchi ruoli, sia all’interno del mio Club, sia all’interno
del Distretto. Confrontandomi sempre con gente diversa, ho
sempre cercato di imparare qualcosa dagli altri: dagli amici,
dai soci, dai past RD. Sicuramente cercherei di continuare ad
ascoltare e imparare.
Il Rotary tra 10 anni? E tu nel Rotary tra 10 anni?
Tra dieci anni immagino un Rotary al passo con i tempi, più
orientato ai giovani (cambiamento che ho potuto osservare
già nel presente). Per quanto mi riguarda mi auguro di poter
continuare quest’avventura all’interno della famiglia rotariana:
un’avventura che mi ha arricchito dal punto di vista umano,
culturale, della leadership e della sensibilità.
GENERAZIONI A CONFRONTO
29 face to face
D.2032
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Cercare sempre
di imparare qualcosa dagli altri.
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