Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 51

Luigi Germinario
è nato
Canosa di Puglia nel 1986.
Dopo gli studi universitari
a Milano e l’avvio lavorati-
vo in Istituto di Credito-Fi-
nanza, rifonda il Rotaract
di Canosa nell’anno rota-
riano 2009/10. Presidente
nell’anno 2011/12, poi Se-
gretario Distrettuale.
Quali iniziative a favore dei più giovani avete attuato
in quest’anno?
Di estrema rilevanza l’evento distrettuale Simulazione Model
United Nations organizzato dal Rotaract 2120 per tanti giovani
studenti che hanno potuto toccare con mano la leadership con
il confronto costruttivo nelle relazioni, affrontando problemati-
che di interesse globale. Bellissima esperienza proposta in pri-
mis al Rotary 2120 da rendere fruibile a tutti nel RYLA 2016.
Quali di queste iniziative sono state condivise con il
rotary e con quali risultati?
I rotaractiani sono i primi giovani da far crescere rotariana-
mente; con un progetto distrettuale dedicato abbiamo stimo-
lato interclub e condivisioni tra Rotaract, Rotary e Interact.
Esempi di grande prestigio il Passaggio Distrettuale Rotaract
che ha ospitato anche il medesimo Interact, ma ancor più
l’ultimo Forum sulle Nuove Generazioni che ha superato ogni
aspettativa; co-organizzato da tanti amici ex rotaractiani ora
neo-rotariani, ha dato voce e spazio a giovani rotaractiani e
non, per condividere progetti e vision dal nostro punto di vista.
Quali politiche mettere in atto per sostenere la lea-
dership dei giovani?
Nel contesto attuale parlare ai giovani teoricamente di leader-
ship non è sufficiente; bisogna avvicinarli mettendo in campo
una comunicazione ed eventi che suscitino il loro interesse,
stimolando concretamente la personale dote di Leadership.
Alla base dell’A.R. vi è la necessità che ogni parola spesa
nel far Rotaract sia mossa da quest’attenzione; è un modus
operandi che non paga nel breve, da me avviato già nell’anno
scorso in condivisione con il mio predecessore.
Come motivare una maggiore partecipazione dei
giovani nel rotary?
Ridurre l’età media del Rotary arrivando ad avere nei RC una
rappresentanza equa delle due/tre generazioni che condivido-
no i medesimi valori. Il Consiglio di Legislazione RI ha aperto
grandi facilitazioni sull’ingresso di rotaractiani nel Rotary;
qualora non dovessero rivelarsi sufficienti credo che l’unica
strada possa essere estendere di qualche anno l’affiliazione
al Rotaract per evitare la grande dispersione tra uscita dal
Rotaract ed entrata nel Rotary. Come confermano anche i dati
della RI interactiani e rotaractiani sono in aumento, aumenti
che purtroppo poi non sfociano sempre in rotariani che oltre-
tutto non hanno più limitazioni d’età.
Se fossi rotariano?
I rotaractiani non devono fare i rotariani né nel modo né nelle
attività, altrimenti verrebbe meno la loro complementarietà.
Ciò premesso se fossi rotariano cercherei di condividere con
il Rotaract non solo la conclusione dei service, ma piuttosto
quella fase in cui i rotaractiani costruiscono un progetto,
spinti dai medesimi valori ma mossi da briosità ideativa e
flessibilità organizzativa del target d’età.
Il rotary tra 10 anni? E tu nel rotary tra 10 anni?
Sempre più attento all’evoluzione della comunicazione. Sare-
mo chiamati a comunicare quanto di buono fa il Rotary. La
capacità organizzativa rotariana nell’individuare e colmare
le problematiche volta per volta o territorio per territorio, è
sempre stata e dovrà continuare ad essere la nostra punta di
diamante. Chi ha fatto buon Rotaract o Rotary, difficilmente
potrà mai sentirsi saturo nel continuare a farlo.
GENERAZIONI A CONFRONTO
51 face to face
D.2120
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}
Stimolare concretamente
la personale dote di leadership.
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