Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 55

CONVEGNO NAZIONALE
55 convegno nazionale
poco può offrire. Siamo in un tempo né civico né lineare, ma
“puntillistico”, frammentato in particelle separate, nel quale
si è annullato il concetto di storia e di conoscenza. Siamo di
fronte a una crisi ontologica, che mette a rischio la convivenza
civile. […] È necessario aprirsi agli altri e conoscere i confini
tra bene e male». I rotariani devono dare testimonianza di one-
stà e possedere fermi principi: «Questa deve essere la nostra
divisa morale». Con questo imperativo il PDG Giorgino, dopo
aver tracciato i lineamenti teleologici e assiologici dell’attività
professionale e del rapporto tra professione e società, ha cedu-
to la parola al prof. Fonseca, uno dei maggiori maestri di storia
del nostro tempo, il quale ha proposto agli ascoltatori un’acuta
riflessione sui fondamenti dell’etica. Punto di partenza e chia-
ve di volta, il dialogo tra Socrate e Critone, nel quale il filosofo
ateniese affermò il principio secondo cui l’importante non è
vivere ma viver bene. "La lezione socratica – ha asserito l’ac-
cademico dei Lincei – indica che la riflessione etica si incar-
dina su una domanda di senso relativamente a quali debbano
essere le condizioni perché una vita sia vissuta all’insegna del
viver bene; il che a sua volta implica la necessità che l’etica
ha di poggiarsi su una corretta concezione dell’uomo. Gli inter-
rogativi etici per eccellenza non sono, pertanto, quelli relativi
alla prassi dell’agire umano, bensì quelli relativi alla questione
antropologica. Si tratta di interrogativi che decontaminano la
riflessione etica dalle scorie di una visione materiale, naturali-
stica, tipica del metodo scientifico, che ha relegato la scienza
etica al rango di scienza normativistica, esaltandone il conte-
nuto prescrittivo".
Soffermandosi sulla visione integrale dell’uomo, portata a
compimento da Tommaso d’Aquino, il relatore, con rigorosa
analisi, ha ribadito la natura costitutivamente teleologica della
persona umana e la differenza ontologica con la natura anima-
le. Nell’esercizio della libertà, «l’agire virtuoso, e non la con-
formità a una norma esterna, diviene il luogo dell’esistenza nel
quale si realizza il “viver bene”, cioè si compie l’oggetto della
scienza etica: aiutare l’uomo a essere tutto quello che può»
ovvero «quell’incremento di umanità cui ogni uomo, per sua
natura, aspira». Riprendendo il percorso socratico – recuperare
uno sviluppo di sé per andare oltre il sé – il prof. Antonio In-
campo ha messo in risalto l’esigenza del Rotary di rispondere
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