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FOCUS
/ OBIETTIVI DEL MILLENNIO
D’altra parte, l’occupazione irregolare degli uomini dura più a
lungo. In 26 di 39 paesi i cui dati sono disponibili, la percen-
tuale di uomini impiegati nelle imprese irregolari è superiore
a quella delle donne.
LE DONNE CONTINUANO A GUADAGNARE
RAPPRESENTANZA NEI PARLAMENTI, MA
IL PROCESSO È LENTO
A fine gennaio 2012, le donne rappresentavano il 19,7 per
cento dei parlamentari di tutto il mondo. Ciò equivale a un
aumento vicino al 75 per cento dal 1995, quando le donne
occupavano solo l’11,3 per cento dei seggi in tutto il mondo;
e a un aumento del 44 per cento dal livello registrato nel
2000. Mentre le tendenze indicano un aumento nella rap-
presentanza parlamentare delle donne, il tasso rimane basso
in generale, e la crescita non si sviluppa in modo uniforme.
Il livello più alto si riscontra nei paesi nordici, soprattutto se
si considerano i recenti traguardi in Danimarca e Finlandia.
Tra le regioni in via di sviluppo, l’America Latina e i Caraibi
continuano a mantenere il livello più alto, con una media del
23 per cento. L’America latina è il paese che ha registrato il
più grande progresso nel 2011: si tratta del Nicaragua, dove
il paese vincitore delle elezioni politiche che ha conquistato
una maggioranza significativa di posti (62 di 90) aveva oltre
il 30% di candidate. Nelle elezioni del 2011, più del 50 per
cento dei suoi seggi sono stati ottenuti da donne - segno che
i partiti politici svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere
e incoraggiare l’affermazione delle donne.
L’Africa sub-sahariana detiene il secondo posto nella classifi-
ca regionale della rappresentanza femminile nei parlamenti,
con il 20 per cento. Progressi nell’Africa subsahariana si
sono ottenuti con contingenti vincolati alla destinazione
femminile nelle quote di elezione. Ma la regione ha speri-
mentato solo piccoli incrementi dall’anno scorso. In Asia,
le donne hanno raggiunto risultati significativi solo in Thai-
landia, nelle elezioni 2011. All’altra estremità dello spettro
sono Oceania, Asia occidentale e Nord Africa. Le recenti
elezioni in Egitto hanno visto un calo della percentuale di
parlamentari donne dal 12,7 per cento a meno del 2 per
cento, non essendo stato applicato, peraltro, nessun tipo di
vincolo a favore dell’elezione di quote rosa. Solo 10 donne
su 508 membri hanno conquistato seggi parlamentari nelle
ultime elezioni egiziane. Alcuni sviluppi incoraggianti si so-
no registrati in Africa settentrionale. La Tunisia ha adottato
una legge di protezione della parità sulle liste dei candidati,
e l’introduzione di quote riservate alle parlamentari donne
in Marocco ha provocato l’anno scorso un aumento delle
elezioni di donne pari al 6%. Ma le medie regionali dell’11
per cento per l’Africa del Nord e dell’11 per cento per l’A-
sia occidentale sono ben al di sotto della media globale. I
periodi di transizione offrono l’opportunità di eliminare le
disuguaglianze del passato attraverso l’adozione di un qua-
dro normativo favorevole a un ruolo maggiore per le donne
in politica. Più di un terzo dei paesi con il 30 per cento o
più donne in politica sono in transizione da una situazione
di conflitto. Nei paesi della cosiddetta “Primavera araba”, le
opportunità di apertura per garantire che più donne siano vo-