Rotary | Maggio 2013 - page 51

C
OME
TROVARE
IL
PROSSIMO
BORSISTA
DELLA
PACE
DEL
R
OTARY
Nel loro primo decennio, i Centri della pace del Rotary hanno prov-
veduto a istruire oltre 600 borsisti che sono ora leader della comu-
nità internazionale per la pace. Per avviare un altro decennio di suc-
cessi, reclutando una nuova generazione di borsisti, si consiglia di:
(1)
Educare i soci del club.
Il reclutamento è la parte
più facile, secondo Barry Phillips, presidente della commissione
di coordinatori area ospitante dei Centri della pace del Rotary, e
past governatore del Distretto 7710 (North Carolina, USA). “È
un ottimo programma, e non costa un centesimo al club”, ha
spiegato. Per Phillips, il reclutamento comincia a livello di club.
Occorre far conoscere il programma ai Rotariani per incoraggiarli
a trovare candidati. “Si potrebbe mettere un ex-borsista di fronte
a un pubblico di Rotariani per far vedere loro in prima persona di
che stoffa è fatta questa persona”, ha continuato a dire Phillips.
(2)
Spargere la voce.
Inviare un comunicato stampa sul
programma e sulle date di scadenza delle domande. Rivolgersi ai
giornali locali, alle Università e ai partner della comunità, come le
organizzazioni non governative (Onlus) e le aziende internazionali.
È un modo efficace per raggiungere un gran numero di persone
con il minimo sforzo.
(3)
Rivolgersi ai partner della comunità.
Organizzare
incontri con i membri delle organizzazioni locali impegnate a
favore della pace, e risoluzione dei conflitti come la Croce Rossa
o Medici Senza Frontiere. Preparare un breve discorso di 30 se-
condi per lanciare il messaggio ad amici, colleghi e membri della
comunità.
(4)
Utilizzare i social media.
Postare messaggi su Fa-
cebook, LinkedIn e Twitter per pubblicizzare la presentazione di
candidature per borse della pace del Rotary. È possibile ripostare
foto e storie interessanti dalla pagina Facebook sui Centri della
pace del Rotary.
Il termine per l’invio delle domande di borsa di studio
alla Fondazione Rotary è il
1º luglio 2013
.
INFO:
abbiamo realizzato la pace nel mondo”. La pace è un continuo
processo in cui restare impegnati per sempre.
Come possono i Rotariani impegnarsi a favore della pace?
Credo che il lavoro che voi fate per cercare di migliorare la vita
di ogni singola persona e per rafforzare le istituzioni della so-
cietà civile siano un’arma potente volta alla ricerca della pace.
FONTE: Istituto per l’Economia e la Pace
economicsandpeace.org
ILLUSTRAZIONI A CURA DI OTTO STEININGER
Solido
ambiente
d’affari
Funzionamento
ottimale del
Governo
Equa distribuzione
delle risorse
PACE
49 global outlook
Tua madre, Barbara Tuchman, scrittrice ed esperta di storia,
ha introdotto il principio chiamato “Legge Tuchman”, che
suggerisce che la diffusione di notizie su eventi terribili come
il conflitto o la criminalità rende questi eventi più incisivi di
quello che sono. Sei d’accordo? La realizzazione di un mondo
di pace è più vicina di quanto non pensiamo?
Penso che questa sia un’area in cui l’aggiunta di nuovi media
ai vecchi media abbia fatto una differenza positiva. Le notizie
trasmesse in modo convenzionale dai media “vecchio stile”,
riguardano quasi interamente le brutte notizie. Ogni tanto par-
lano di una buona notizia, ma non così tanto come quando ci
si trova davanti a una situazione di pericolo o che va male. Di
fronte all’enorme numero di fonti che le persone possono uti-
lizzare per informarsi, penso che l’equilibrio tra buone e catti-
ve notizie rifletta più accuratamente la realtà di oggi. Quindi,
la “Legge Tuchman” - che naturalmente lei ha menzionato in
modo ironico - è un fenomeno più debole di quanto non lo sia
stato in passato. Trent’anni fa, una telecamera puntata su 20
persone poteva far sembrare grande una protesta. Ora sulla
scena ci sono 10 o 200 telecamere e si ottiene una visione
migliore di ciò che sta realmente accadendo.
Come facciamo a sapere quando scoppia la pace?
Non può mai scoppiare. Non si tratta di uno stato finale, ma
di un processo; come la salute. È un equilibrio costante tra le
forze di sviluppo in termini economici, sociali e politici e le
fonti destabilizzanti del conflitto. La pace è molto più che la
semplice assenza di conflitto. È la qualità dell’atto di governa-
re, un tema su cui mi sono soffermata più volte, è il grado in
cui vengono soddisfatti i bisogni umani. Non è qualcosa che
un bel giorno potremo fermarci e dire: “Ah, ce l’abbiamo fatta,
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