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La pervasività dei social network non smette di sorprenderci.
Sorto con uno slogan intrigante e seducente Facebook ti aiuta
a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua
vita, il più noto e maggior social network al mondo è pene-
trato nelle abitudini di circa un miliardo di persone; nel solo
nostro Paese si contano oltre 22 milioni di iscritti: un numero
sempre crescente. Di questo, e di tanti altri social network,
naturalmente le cifre fornite non sempre sono esatte, e tut-
tavia è sorprendente rilevare come la loro crescita continua
senza affanni; poi alcune migliaia in più o in meno di iscritti,
la questione non cambia.
Qui ci piace brigare sulle ragioni di fondo che rendono attra-
ente una rete di relazioni che è letteralmente esplosa negli
spazi virtuali nel giro di un decennio. Non solo l’evoluto mon-
do occidentale è largamente coinvolto: in Russia VKontakte
e Odnoklassniki si sfidano per l’ultimo iscritto, Orkut rimane
forte in India e Brasile, Maktoob è la più importante commu-
nity araba, mentre in Cina Qzone la fa da padrona. Twitter è
in ascesa in Italia e, a sorpresa, il secondo posto è di Badoo,
come in Francia, Belgio, Austria.
Una prima riflessione sul punto. Il collegamento ipertestuale,
chiamato <<amicizia>> sui siti di social networking, è pub-
blico, fluido e promiscuo,eppure stranamente burocratizzato.
L’amicizia, su questi siti, si concentra molto sulla raccolta, la
gestione e la classificazione delle “persone che conosci”. La
struttura dei siti di social networking favorisce questa sorta di
burocratizzazione dell’amicizia. Appare conforme a tale prin-
cipio la terminologia usata: “Gestione degli amici”: “Modifica
i miei amici”, “Vedere tutti i miei amici” o “Cancella gli
amici”. Ma perché gli utenti di Facebook si affannano tanto
a “gestire” e aumentare il proprio numero di amici? L’impul-
so a raccogliere il maggior numero di “amici” possibile su
MySpace o su Facebook risponde ad un duplice principio: è
un’espressione del bisogno umano di compagnia, ma anche
una diversa necessità, non meno profonda e pressante, di
bisogno di status. Esplorando il lessico usato - gestisci la
lista degli amici, trova i tuoi amici, richiedi l’amicizia ed altro
- si capisce che l’amicizia su Facebook nasce non solo tra
persone che conosci ma anche tra persone simili.
La tecnologia favorisce il desiderio di essere iperconnesso
con altre persone. Questo desiderio nel mondo reale neces-
sita di tempo e di molta dedizione, con Facebook può essere
soddisfatto molto più facilmente e con un successo di gran
lunga superiore a quello di qualsiasi altro strumento informa-
tico. Così Facebook è riuscito a restringere la nostra rete di
conoscenze, rendendo molto più facile riallacciare i contatti
con chi magari avevamo perso di vista, o aiutandoci a cono-
scere le persone a noi più affini per gusti, passioni, hobby,
piaceri, ecc.
Da qui la facile deduzione: i social network non sono esclu-
sivo terreno di conquista per i giovani e gli esperti di tecno-
logia: anche gli Over60, grazie a questi strumenti, possono
incontrare vecchi e nuovi amici con la immediatezza di un
semplice click.
Fin qui la descrizione di un fenomeno; la sua analisi ci riser-
va, invece, non poche sorprese e qualche inquietudine.
Da un primo approccio emerge che in questa società sen-
za più stabili centri di riferimento (la famiglia, lo Stato, e
perché no, le ideologie), le reti sociali ci danno insieme
riconoscimento e rassicurazione, coesione ai nostri pensieri,
alle nostre scelte, alle nostre relazioni, saldo sostegno alla
consapevolezza di sé e alla continuità del proprio io.
In un mondo totalmente libero da mediazioni ideologiche o
funzionali in cui prevale la gestione autonoma dell’io, singolo
protagonista e centro del suo contesto sociale, i social net-
work si presentano come una piattaforma unitaria, sempre
disponibile, che restituisce il senso del continuo. I navigatori
ne ricavano rotte tranquille e rassicuranti.
In tale contesto una parte consistente del pianeta è portata a
ridefinire il concetto di amicizia.
L’AMICIZIA ROTARIANA
al tempo dei
SOCIAL NETWORK
DI
A
NTONIO
M
ARCHESE