Rotary | Maggio 2013 - page 57

OPINIONI
55 opinioni
comunicazione che la tecnica ha potenziato modificando il
nostro modo di fare esperienza: non più in contatto con il
mondo, ma con la rappresentazione mediatica del mondo
che rende vicino il lontano, presente l’assente, disponibile
quello che altrimenti sarebbe indisponibile, insomma una
rappresentazione indifferenziata e immateriale che ci sottrae
dall’esperienza diretta e ci mette in rapporto non con gli
eventi, ma con la loro rappresentazione.
In questa illusoria comunicazione, dove chi ascolta sente le
stesse cose che egli stesso potrebbe tranquillamente dire,
e chi parla dice le stesse cose che potrebbe ascoltare da
chiunque, in questo monologo collettivo, viene mutilata ogni
esperienza, perché è assente la differenza specifica tra le
esperienze personali del mondo che è la linfa vitale di ogni
bisogno comunicativo. La ridondanza di voci e immagini che
riempiono l’etere affievolisce progressivamente le differenze
che ancora esistono fra gli uomini e, perfezionando la loro
omologazione, rendono superfluo se non impossibile parlare
“in prima persona”.
Stranamente si entra in relazione con gli altri in assenza di
qualsiasi legame di natura personale e così viene sottratta
all’individuo la possibilità di una comune esperienza d’azio-
ne, prerogativa riservata sempre più della tecnica. E all’indi-
viduo non rimane altro che considerare la società in termini
puramente strumentali. Viene così demolito il concetto stesso
di massa, storicamente come
concentrazione di molti,
e reso attuale quello di
massifìcazione come
qualità di milioni di
singoli, ciascuno dei
quali produce, con-
suma, riceve le stes-
se cose di tutti, ma in
modo apparentemente
riservato e personale.
Noi Rotariani non di-
sdegniamo le innova-
zioni tecnologie verso le
quali nutriamo grande at-
tenzione e ne facciamo proficuo utilizzo, nondimeno siamo
pervicacemente convinti che l’amicizia è qualcosa di troppo
serio e importante per essere affidata a qualcosa di evane-
scente, impalpabile.
Apprezziamo la “smaterializzazione” di tante cose, affidiamo
con convinzione i nostri risparmi alle banche virtuali, cedia-
mo alle lusinghe dell’immateriale, siamo inclini alle sedu-
zioni della modernità e, se occorre, del postmoderno, perche
le innovazioni tecnologiche hanno lo scopo di rendere più
semplice la vita, ma l’amicizia è un saldo principio che può
essere risolto in un solo modo: quello personale. Siamo per
la Rete, ma la nostra rete è il Rotary che unisce globalmente
le persone di tutto il mondo attraverso l’ideale del servire,
per sviluppare e mantenere l’integrità nelle relazioni umane.
Il Rotary può, a ben ragione, definirsi una rappresentanza
qualificata di differenti attività, professioni e carriere, e con
queste questo bagaglio umano fatto di lavoro e di sapere
è impegnato a identificare problemi sociali, a studiarne le
possibili soluzioni ed attuarle con generosità a e competenza,
non contaminate da interessi di parte.
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