Rivista Rotary | Maggio 2014 - page 63

BAMBINI DI STRADA
63 bambini di strada
IL BENE DELL’ALTRO
ATTRAVERSO UN PROGETTO
Che il progetto “Bambini di strada” sia una iniziativa
di grande rilievo umano e sociale è cosa verissima, e
del tutto evidente. Il sostegno di vario genere dato a
bambini abbandonati e facile preda delle più inumane
sottrazioni – dalla ingenuità infranta nello sfrutta-
mento sessuale alla depredazione di organi – è opera
talmente meritoria, che non ha bisogno di argomen-
tazioni di sostegno.
C’è un aspetto però che forse sfugge perché, come in
ogni rapporto umano, anche in questo caso la partita
non è a senso unico: chi dà, infatti, riceve pure.
Che cosa si riceve in questa bella esperienza?
Il recupero del senso e del valore della gratuità.
La nostra società ha perduto il senso della gratuità,
del dono. Eppure la gratuità è iscritta nel patrimonio
genetico dell’uomo, a cominciare dal fatto che la sua
identità e la sua dignità sono date, sono “donate”, e
l’uomo non è in grado di auto-forgiarsele; così pure
la vita è un dono, l’amore è un dono. Costruita tutta
sull’idea del profitto, questa società non riesce più a
cogliere il grande valore, anche “economico”, della
gratuità, come forza di crescita delle relazioni interper-
sonali e sociali, di miglioramento delle condizioni di
vita, di effettivo perseguimento del bene comune. Lo
smarrimento del senso del dono può essere anche una
chiave di lettura di elementi che caratterizzano il no-
stro tempo, come il riduttivismo che spesso circonda
la considerazione del valore della vita o lo svilimento
dell’amore, che autenticamente significa volere il bene
dell’altro.
Dunque i bambini di strada restituiscono ai loro bene-
fattori un valore che è essenziale per un nuovo uma-
nesimo; che è collante necessario per tenere unita,
nonostante le diversità, la società contemporanea.
Prof. Giuseppe Dalla Torre
Del Tempio di Sanguinetto
Rettore della LUMSA
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