Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 34

Omar Bortoletti
, nato a
Fontanelle (TV) nel 1947, è
laureato in ingegneria elet-
tronica. Inizia la sua carrie-
ra in IBM, fino a divenire
membro dello staff del mar-
keting nazionale. Nel 1985
è tra i fondatori di Bitech
spa, società di informatica
con sede a Brescia. È socio
fondatore del RC Brescia Castello dal 1991. Per descrivere
il suo percorso rotariano afferma: “Siamo in cammino verso
il cambiamento. Service, relationship e fun sono le basi per
costruire questo cambiamento”.
Quali iniziative a favore dei più giovani avete attuato
in quest’anno?
Tra i progetti cito il RYLA e il RYLA Junior. Quest'anno il RYLA
ha assunto un carattere “nazionale”, ospitando 80 giovani in
rappresentanza di tutti i distretti italiani. Altra importante
iniziativa è lo Scambio giovani che, consente a centinaia di
studenti di provare un'esperienza di vita all'estero, educando i
giovani al rispetto delle culture e delle abitudini altrui.
Quali di queste iniziative sono state condivise con il
Rotaract e con quali risultati?
Voglio ricordare: il progetto Mentoring e la campagna Stop HPV.
All'interno dell'Azione Professionale alcuni rotariani forniscono
attività di orientamento professionale a favore dei giovani, assi-
stendoli nella scelta delle facoltà e nell'inserimento nel mondo
del lavoro. Anche nella campagna di sensibilizzazione che ci ha
affidato il Ministero della Salute per sconfiggere il papilloma
virus, abbiamo trovato una grande condivisione, penso dovuta
al fatto che anagraficamente i rotaractiani sono più vicini alle
problematiche che ci si trova ad affrontare.
Quali politiche mettere in atto per sostenere la lea-
dership dei giovani?
Non dobbiamo mai dimenticare che il Rotaract è “nostro
partner nel servire”. Abbiamo nei confronti dei rotaractiani
una grande responsabilità: quella di dare il nostro esempio di
professionisti impegnati a costruire un mondo migliore. Dob-
biamo stimolarli e aiutarli ad accrescere la propria autostima.
Come motivare una maggiore partecipazione dei gio-
vani nel Rotary?
Purtroppo abbiamo perso una generazione, non solo in ter-
mini numerici, ma ancor di più ci siamo privati dell'apporto
creativo, delle idee innovative e della ricchezza intellettuale
che i giovani, soprattutto di oggi, avrebbero apportato. Per
far crescere l'effettivo, il Rotary International si raccomanda
di rivolgersi ai giovani con sempre maggiore attenzione. Forse
riusciremo nell'intento di coinvolgerli, abbandonando vecchie
abitudini e utilizzando le nuove forme di comunicazione, più
vicine al loro modo di essere.
Se fossi rotaractiano…
Ho ricoperto il ruolo di delegato giovani/Rotaract e poi di or-
ganizzatore RYLA. Sono state esperienze fantastiche, che mi
hanno fatto scoprire la dinamicità dei giovani e i tanti talenti
di cui sono già in possesso. Il consiglio è quello di sperimen-
tare sempre e di non fermarsi di fronte ai primi ostacoli e alle
prime delusioni, ma di continuare a lavorare e a impegnarsi
per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi.
Il Rotary tra 10 anni? E tu nel Rotary tra 10 anni?
Ho iniziato il mio governatorato con il motto “in cammino
verso il cambiamento” e più volte ho ripetuto che: “Da soli
si corre veloci, ma è insieme che si corre lontano”. Vedo il
Rotary del futuro ancora impegnato ad affrontare le sfide, con
il coraggio e la creatività che una storia ultracentenaria ci ha
consegnato. Ma per non perdere le nostre battaglie dobbiamo
capire la mutazione della società e le esigenze che cambiano
in fretta. Dobbiamo lavorare a fianco dei giovani, che sono il
nostro futuro, e creare partenariati essenziali e strategici.
FACE TO FACE
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ROTARY
maggio 2016
D.2050
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Sperimentare sempre,
e non fermarsi ai primi ostacoli.
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