Rivista Rotary | Maggio 2014 - page 83

DISTRETTO 2071
Rotary, archeologia: antico osservatorio di oltre 4.000 anni
È senza dubbio affascinante il progetto
che sta interessando i Club della Ma-
remma grossetana del Distretto 2071
relativo a un sito archeologico “vec-
chio” di 4300 anni e decisamente fuori
dal comune, anche in un Paese come
il nostro che di antichità è ricchissimo.
È un progetto in fieri questo sul quale i
cinque club hanno puntato l’attenzio-
ne, pensando ad un finanziamento del
Rotary.
Il sito si trova nel territorio di Pitigliano,
a “Poggio Rota”, su una rupe di tufo
che domina la valle del Fiume Fiora;
lassù si erge un suggestivo monumento
che ha già attirato l’attenzione di mol-
ti appassionati molti studiosi. Cos’è?
Tutto lascerebbe supporre (anche se
la scoperta recente è già studiata dal
punto di vista archeoastronomico) che
si tratti di un osservatorio dei solstizi
e degli equinozi il cui uso astronomico
risalirebbe al 2300 circa a. C.
È costituito da una serie di monoliti di
tufo, alti fino a 4 metri sul lato verso
valle e con una circonferenza massima
di circa 9 metri, intervallati da fessure
che li distanziano gli uni dagli altri,
simili a stretti e profondi corridoi, le
cui pareti appaiono lisciate. Data la
loro grandezza e collocazione, appare
probabile che non siano stati portati
sulla rupe, ma che siano stati intagliati
sulla sua cima.
I monoliti sono interessati da numerosi
incavi di diversa grandezza: quelli di
minori dimensioni con ogni probabilità
sono il frutto dell’erosione, ma quelle
più grandi e alcune allineate sono state
fatte intenzionalmente.
Anche le pareti degli stretti corridoi,
che dividono un masso dall’altro ap-
paiono lisciate e regolarizzate e inoltre
alcuni segni sono inequivocabilmen-
te di origine antropica: soprattutto la
lunga scanalatura (cm 85, profonda
cm 20) che interessa la sommità del
masso, che appare orientata astrono-
micamente.
Allo stato attuale delle ricerche non è
possibile stabilire se si tratta di un sito
naturale così strano da avere attirato la
curiosità delle comunità antiche che in
qualche modo vi sono intervenute la-
sciando alcune tracce , usandolo come
osservatorio astronomico, oppure se si
tratta addirittura di opera umana e in
tal caso la sua importanza sarebbe mol-
to accresciuta. D’altra parte costruzioni
orientate astronomicamente e realizzate
prima del 2000 a.C. sono conosciute
nel mondo; basti pensare all’Irlanda
(vedi New Grange) o la Francia (Carnac
e non solo) o l’Inghilterra (Stonenge).
Per il sito di Poggio Rota gli studi ar-
cheoastronomici già effettuati ne hanno
definito la funzione, ma è necessario
uno scavo archeologico per accertare
la natura antropica del monumento e la
sua datazione archeologica.
Il sito, segnalato alla Soprintendenza
ai Beni Archeologici della Toscana, non
è mai stato oggetto di scavo, tuttavia
appare urgente, anche per la sua sal-
vaguardia, un intervento di ripulitura
dell’intero pianoro sommitale, sia per
motivi di sicurezza, sia per appurare
di quanto e perché sia intervenuta la
mano dell’uomo.
Uno scavo approfondito potrebbe es-
sere per il Rotary non solo la soddisfa-
zione per aver contribuito al recupero
di antichità remote, ma anche per aver
contribuito fattivamente ad una vera e
propria “alfabetizzazione” alla archeo-
astronomia che, come la musica, parla
un linguaggio universale.
La parte fuori terra dei monoliti di Pitigliano (GR)
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