Rivista Rotary | Maggio 2014 - page 77

Hong. Tornata a Olympia ha dovuto sforzarsi molto all’inizio
per convincere la propria comunità dell’esistenza della moder-
na schiavitù giovanile. Il suo intervento al The Oprah Winfrey
Show nel 2006 e l’attenzione nazionale che ne ha seguito ha
creato l’opportunità di cominciare a cambiare la mentalità,
così come le sue varie testimonianze a diversi gruppi, incluso
quello di alcuni Rotaract. L’anno scorso, a un evento organiz-
zato da alcuni Rotary club, ha condiviso il palco con l’attivista
Elizabeth Smart, che fu rapita dalla sua casa di Salt Lake City
all’età di 14 anni. Hong ha compiuto progressi importanti e ha
avuto l’appoggio di influenti alleati: la sua testimonianza prima
la votazione di alcuni testi di legge per lo stato di Washington
è servita a far approvare la prima legge statale contro il traffico
di persone, e nell’apertura della conferenza di Delhi ha rac-
colto il supporto e la vinicanza del Dalai Lama. Dopo un suo
discorso all’Assemblea Generale della Nazioni Unite, i delegati
hanno preso la decisione di dedicare il 30 Luglio 2014 per la
prima giornata mondiale contro il traffico delle persone. Hong
spera che questo riconoscimento porterà l’attenzione interna-
zionale sulle gravi condizioni delle vittime.
Hong e suo marito, Trong, segnato anche lui da un’infanzia
orribile in Vietnam, sono ora dei genitori con quattro bambini.
“Il mio lavoro mi ha portato a parlare di me ai miei bambini,
per educarli fin da piccoli contro i pericoli della schiavitù,”
racconta. Li mette in guardia nel salire a bordo con scono-
sciuti, come molti genitori fanno, ma cerca di non essere ipe-
rapprensiva – una sfida, ammette, date le esperienze vissute
in gioventù. Cerca, inoltre, di crescerli secondo uno spirito di
compassione e servizio: suo figlio di quinta elementare ha par-
tecipato a una gara di arrampicata scolastica nella quale sono
stati raccolti 4,500 dollari per la Fondazione Tronie. “La sua
scuola elementare è la prima in tutti gli USA a contribuire alla
nostra causa,” dice con orgoglio.
“Non ho mai incontrato nessuno così impegnato in una cau-
sa,” racconta Paul Hirose, procuratore di Los Angeles, che sta
lavorando con la Fondazione Tronie nel creare i criteri per il
Freedom Seal. “La maggior parte delle persone non ha idea di
come il traffico di umani ci interessi tutti i giorni, attraverso le
cose che usiamo, il cibo e perfino tramite gli abiti che indos-
siamo. Io stesso non me ne rendevo conto, prima che Rani mi
aprisse gli occhi.”
Nella lotta al traffico degli umani il primo passo critico è ren-
dere consapevole la comunità. La famiglia Hong ha sostenuto
la Fondazione Tronie con piccole donazioni e hanno messo a
disposizione le loro esperienze e conoscenze per promuovere
questa causa. Con i fondi adeguati, Rani spera di fornire i
sussidi scolastici necessari per i bambini salvati, dare rifugio
alle donne malate di AIDS coinvolte nel traffico sessuale di
Mumbai, e costruire ancora nuovi progetti con governi e azien-
de. Il costo di questo sforzi è alto, ma la cosa più importante
per Hong è riuscire a donare una vita serena e sana a donne e
bambini. “Voglio che le aziende mondiali cambino il loro modo
di intendere la schiavitù, “ dice. “Nessuna somma in denaro
sarà mai troppa per far sì che questo avvenga.”
Hong ha tratto ispirazione dal movimento per i diritti civili
e dalle parole di Fannie Lou Hamer, uno dei più importanti
attivisti dell’epoca. Abbracciando il pensiero di Hamer che
cantava “nessuno può considerarsi libero finché tutti non sa-
ranno liberi,” Hong si impegna per ogni singolo sopravvissuto.
“Devono fidarsi di te,” dice. “E hanno imparato a non fidarsi di
nessuno. Ma quando gli parlo, uno per uno, realizzano: lei ci è
passata, sa cos’è, ed è sopravvissuto a questo.”
Stephen Jafa
77 bambini di strada
BAMBINI DI STRADA
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