Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 47

Stefano Scarpa
, 28 an-
ni, è nato a Napoli. Dopo
essersi laureato in giuri-
sprudenza presso l’Univer-
sità Federico II di Napoli,
ha conseguito un Master in
giornalismo a Milano. Tra-
sferitosi a Torino da qual-
che mese a questa parte,
Stefano Scarpa realizza e
produce video per siti internet e social network.
Quali iniziative a favore dei più giovani avete attuato
in quest'anno?
Riportare le aree periferiche al centro della vita cittadina,
creando e riqualificando gli spazi di aggregazione: su questa
linea direttrice si è mossa l’Azione di Pubblico Interesse del
Rotaract Distretto 2100. Attraverso la collaborazione con le
istituzioni locali e grazie all’aiuto fornito dalle associazioni
presenti sul territorio, i club sono riusciti a centrare gli obiet-
tivi fissati a inizio anno. Tra tutti i progetti, vale la pena citare
il Caffè letterario realizzato dal club di Capua in un bene con-
fiscato nel Comune di Casapesenna.
Quali di queste iniziative sono state condivise con il
Rotary e con quali risultati?
Molti Rotary padrini hanno contribuito nel tempo a trasfor-
mare in realtà le idee dei propri Rotaract. Il Distretto Rotary
2100, ad esempio, ha dato un fattivo contributo alla realiz-
zazione di una ludoteca nella periferia nordorientale della
città di Napoli. Purtroppo, però, va segnalato che spesso si
realizzano delle collaborazioni a “senso unico” tra Rotary
club e Rotaract, giacché il prezioso contributo di questi ultimi
viene sollecitato soltanto durante la fase di realizzazione dei
progetti.
Quali politiche mettere in atto per sostenere la lea-
dership dei giovani?
Non è facile dare una risposta a questa domanda. I giovani
saranno dei leader positivi quando potranno mettersi in gio-
co, imparando a vincere e a perdere, perché i veri leader si
riconoscono nei momenti di difficoltà. Responsabilizzare le
nuove generazioni chiedendo loro il significato del futuro può
essere una soluzione. Incentivare i lavori in team, analizzando
le dinamiche di gruppo, invece, potrebbe favorire la crescita
di leader e non di comandanti.
Come motivare una maggiore partecipazione dei gio-
vani nel Rotary?
Aggiornare la struttura, aggredire il mondo dei social network,
migliorare la comunicazione dei club: questi sono solo piccoli
suggerimenti che potrebbero essere seguiti. I Rotary devono
aprirsi alle nuove generazioni, sperimentando nuovi linguaggi
e affrontando nuove tematiche. Coinvolgere i Rotaract duran-
te la fase di programmazione dell’Anno Sociale sarebbe già
un buon risultato.
Se fossi rotariano...
Parlerei con i miei figli e chiederei loro quali sono i loro biso-
gni e quali sono i loro reali timori. Solo così è possibile affron-
tare tematiche attuali e prevedere i problemi del domani. Se
fossi un rotariano cercherei di anticipare i tempi, in modo tale
da essere il più incisivo possibile nella mia azione.
Il Rotary tra 10 anni? E tu nel Rotary tra 10 anni?
Difficile fare previsioni, il lavoro non lo consente. Tra 10 anni
il Rotary potrebbe essere un lontano ricordo, oppure una
nuova sfida.
Molto probabilmente non avrò l’opportunità di vivere nella
città dove sono nato, così come già accade a tanti altri ra-
gazze e ragazzi. Riunirli tutti, seppur lontani, potrebbe essere
una buona idea. Il Rotary può superare i confini geografici e
riunire gruppi di persone che amano la propria terra, e che
sono costrette a vivere lontano da questa: potrebbe essere
una bella scommessa.
GENERAZIONI A CONFRONTO
47 face to face
D.2100
}
}
Sperimentare nuovi linguaggi.
1...,37,38,39,40,41,42,43,44,45,46 48,49,50,51,52,53,54,55,56,57,...80
Powered by FlippingBook