Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 48

Francesco Milazzo
è do-
cente ordinario di istituzioni
di diritto romano nel Dipar-
timento di Giurisprudenza
di Catania e insegna Roman
Law ad Akureyri, Islanda.
Ha svolto attività di ricerca
in Germania, Austria e Gran
Bretagna. Autore di nume-
rose pubblicazioni e tradut-
tore di opere scientifiche dal tedesco e dall’inglese, fa parte
dei consigli scientifico-editoriali di riviste storico-giuridiche a
carattere internazionale. Socio del Rotary Club Catania, come
rotaractiano, prima, e rotariano, poi, fa parte del movimento
Rotary da quarantadue anni. Più volte PHF.
Quali iniziative a favore dei più giovani avete attuato
in quest’anno?
Il Rotaract costituisce uno dei fiori all’occhiello del Distretto
2110. L’Interact si sta diffondendo in maniera impressionan-
te. Oleatissima è la macchina dello scambio giovani.
Quali di queste iniziative sono state condivise con il
Rotaract e con quali risultati?
“Una nuova leadership per ripensare il futuro” è stato il tema
del RYLA di quest’anno. Il Rotaract l’ha condiviso con una
significativa componente non rotaractiana (circa il 41% del
totale dei partecipanti). Questa circostanza ha concretizzato
una novità assoluta dal momento che il sottoscritto aveva
esortato i club a selezionare anche non rotaractiani, cosicché
il programma del RYLA potesse raggiungere ambienti sociali
extrarotariani e extrarotaractiani. I club hanno ben risposto e
hanno spesso individuato giovani meritevoli ma di disagiate
condizioni sociali. Fra i settantuno partecipanti, ne è stato
scelto uno (rotaractiano), che ha partecipato al RYLA naziona-
le di Gardone Riviera (BS) a cura del Distretto 2050.
Quali politiche mettere in atto per sostenere la lea-
dership dei giovani?
Oltre al RYLA, il Distretto 2110 ha da sempre favorito la mas-
sima integrazione possibile fra i club Rotary e i club Rotaract
e Interact. Nelle mie visite ai Rotary (a meno che non vi fos-
sero ragioni particolari di riservatezza), il Rotaract e l’Interact
sono sempre stati presenti, così da potere osservare più da
vicino l’evolversi della quotidianità rotariana. Personalmente
non mi sono risparmiato mai nel partecipare al maggior nu-
mero di attività possibili di Rotaract e Interact. Ne ho avuto
riscontri solo positivi. I giovani hanno molto apprezzato una
presenza non protocollare e non confidenziale, ma interessata
e sensibile.
Come motivare una maggiore partecipazione dei gio-
vani nel Rotary?
Ai giovani repellono le nostre “liturgie” sul piano formale e
qualche equivoco sul piano sostanziale. Il Rotary deve auto
semplificarsi e presentarsi per quello che è: un gruppo di
persone probe e di buona volontà.
Se fossi rotaractiano…
Sono stato rotaractiano (e me ne vanto) e tornerei volentieri
indietro per approdare a quel Rotary che mi ha affascinato e
a cui dedico ogni energia risparmiata dal lavoro.
Il Rotary tra 10 anni? E tu nel Rotary tra 10 anni?
Un club dai livelli etici e di servizio sempre più indiscutibili.
Per quanto mi riguarda, spero innanzitutto di arrivarci e bene
FACE TO FACE
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ROTARY
maggio 2016
D.2110
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Rotary: un gruppo di persone
probe e di buona volontà.
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