BAMBINI DI STRADA
          
        
        
          71  bambini di strada
        
        
          Provo e riprovo a riflettere sulle tante forme di violenza fatte ai
        
        
          bambini per vedere quale può essere quella che incide più nel
        
        
          profondo della loro essenza; e per vedere se è possibile porre
        
        
          un qualche serio rimedio in tempi ragionevolmente rapidi.
        
        
          Le tante analisi e ricerche su questo fenomeno dilagante mi
        
        
          indirizzano su un ambito ben preciso, dove le responsabilità
        
        
          degli adulti, siano esse caratterizzate da azioni o da omissioni,
        
        
          sono grandi  e nel quale un intervento correttivo è possibile,
        
        
          ma solo con un loro atto di grande intelligenza e di umiltà.
        
        
          L’ambito più importante e subdolo delle violenze sui bambini,
        
        
          a mio avviso, riguarda i tanti condizionamenti che sulla mente
        
        
          dei piccoli oggi esercita il mondo dei media. 31.500: è questo
        
        
          il numero di spot pubblicitari che mediamente un bambino
        
        
          guarda in un anno attraverso la televisione. La media è dun-
        
        
          que di 90 spot commerciali al giorno, un numero superiore,
        
        
          probabilmente, ai gesti di affetto che un genitore può mani-
        
        
          festare a suo figlio durante la giornata. Il “cliente bambino
        
        
          over3”. Esiste un florido mercato pubblicitario per questo
        
        
          particolare cliente. Secondo l’International Clearinghouse
        
        
          dell’UNESCO, soltanto negli USA le aziende spendono ogni
        
        
          anno 12 miliardi di dollari per il marketing dedicato all’infan-
        
        
          zia. I bambini americani riescono ad influenzare la spesa dei
        
        
          genitori per 500 miliardi di dollari. Programmi particolari di
        
        
          condizionamento sono dedicati al “cliente bambino under 3”,
        
        
          con precise combinazioni di suoni e immagini. Siamo, cioè, di
        
        
          fronte a un fenomeno di condizionamento della comunicazio-
        
        
          ne televisiva di portata molto vasta, spesso molto aggressiva,
        
        
          che punta a formare e orientare in maniera incisiva la menta-
        
        
          lità e gli interessi dei giovani, con il comportamento passivo
        
        
          dei genitori, prima ancora dell’intervento della scuola. È il
        
        
          mondo della cosiddetta pre-school television. Dobbiamo allora
        
        
          domandarci: quale rapporto deve esserci fra questo mondo
        
        
          televisivo e il sistema educativo? Chi deve arrivare prima: il
        
        
          condizionamento commerciale o l’orientamento educativo
        
        
          della famiglia e della scuola ? Quali responsabilità deve essere
        
        
          esercitata dagli adulti per porre un limite a questa sottile vio-
        
        
          lenza e salvaguardare la dignità e l’identità dei bimbi?
        
        
          SONO SOLO BAMBINI
        
        
          LA VIOLENZA SOTTILE DEL MONDO DEI MEDIA
        
        
          segue >