Rivista Rotary | Maggio 2014 - page 71

BAMBINI DI STRADA
71 bambini di strada
Provo e riprovo a riflettere sulle tante forme di violenza fatte ai
bambini per vedere quale può essere quella che incide più nel
profondo della loro essenza; e per vedere se è possibile porre
un qualche serio rimedio in tempi ragionevolmente rapidi.
Le tante analisi e ricerche su questo fenomeno dilagante mi
indirizzano su un ambito ben preciso, dove le responsabilità
degli adulti, siano esse caratterizzate da azioni o da omissioni,
sono grandi e nel quale un intervento correttivo è possibile,
ma solo con un loro atto di grande intelligenza e di umiltà.
L’ambito più importante e subdolo delle violenze sui bambini,
a mio avviso, riguarda i tanti condizionamenti che sulla mente
dei piccoli oggi esercita il mondo dei media. 31.500: è questo
il numero di spot pubblicitari che mediamente un bambino
guarda in un anno attraverso la televisione. La media è dun-
que di 90 spot commerciali al giorno, un numero superiore,
probabilmente, ai gesti di affetto che un genitore può mani-
festare a suo figlio durante la giornata. Il “cliente bambino
over3”. Esiste un florido mercato pubblicitario per questo
particolare cliente. Secondo l’International Clearinghouse
dell’UNESCO, soltanto negli USA le aziende spendono ogni
anno 12 miliardi di dollari per il marketing dedicato all’infan-
zia. I bambini americani riescono ad influenzare la spesa dei
genitori per 500 miliardi di dollari. Programmi particolari di
condizionamento sono dedicati al “cliente bambino under 3”,
con precise combinazioni di suoni e immagini. Siamo, cioè, di
fronte a un fenomeno di condizionamento della comunicazio-
ne televisiva di portata molto vasta, spesso molto aggressiva,
che punta a formare e orientare in maniera incisiva la menta-
lità e gli interessi dei giovani, con il comportamento passivo
dei genitori, prima ancora dell’intervento della scuola. È il
mondo della cosiddetta pre-school television. Dobbiamo allora
domandarci: quale rapporto deve esserci fra questo mondo
televisivo e il sistema educativo? Chi deve arrivare prima: il
condizionamento commerciale o l’orientamento educativo
della famiglia e della scuola ? Quali responsabilità deve essere
esercitata dagli adulti per porre un limite a questa sottile vio-
lenza e salvaguardare la dignità e l’identità dei bimbi?
SONO SOLO BAMBINI
LA VIOLENZA SOTTILE DEL MONDO DEI MEDIA
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