Rivista Rotary | Maggio 2014 - page 67

BAMBINI DI STRADA
67 bambini di strada
e Sardegna. Il ricavato delle offerte ottenute dalla distribu-
zione del libro ha incrementato il fondo che ha permesso di
concretizzare una serie di progetti in favore di “ Bambini di
strada” tuttora in atto. Di alcuni di questi, vi espongo ora i
dati salienti.
Prima, però, mi pare importante spiegare per brevi linee al-
cuni principi che hanno guidato la scelta dei vari progetti di
volta in volta selezionati e portati a termine o in corso d’opera.
Nel realizzare progetti di servizio, infatti, ovunque, ma soprat-
tutto in Paesi in via di sviluppo, è bene partire da una attenta
valutazione anche in loco sia della necessità e fattibilità della
iniziativa che dell’affidabilità dei partner da aiutare, per non
rischiare di investire in una impresa fallimentare e senza fu-
turo. Questo rischio viene evitato con il coinvolgimento attivo
dei Rotary Club locali. Personalmente, mi sono rivolto a tanti
amici e in particolare a Valeria e a Roberto che mi hanno
parlato della cittadina di Pujo. Confesso, che pur essendo
andato più volte in Ecuador, non sapevo dove essa fosse. Sono
tornato, quindi, a Quito, dove ho alcuni cari amici rotariani
conosciuti grazie al Programma Scambio Giovani, in primis
Rolf e Toni Andreetti, ai quali ho chiesto di mettermi in con-
tatto con il RC di Pujo. Ho avuto in tal modo l’opportunità di
conoscere la Presidente e alcuni soci di questo Club, i quali,
nonostante l’incontro non fosse stato programmato, mi hanno
ricevuto con squisita cortesia, si sono prontamente dichiarati
disponibili a collaborare e mi hanno messo in contatto con il
vescovo, amico di Valeria e Roberto, Mons. Rafael Cob Garcia.
Ho trovato in lui una persona eccezionale che prontamente mi
ha accompagnato dalla responsabile del progetto, suor Maria
Rosario. Mi sono subito reso conto che il progetto del “Centro
Encuentro” era una “macchina” perfetta e organizzata in mo-
do eccellente. Peraltro, Roberto mi aveva chiesto di verificare
la fattibilità di un progetto “agricolo” del RC Roma Cassia, poi
realizzato con successo: donare al centro un orto, per poter
insegnare l’agricoltura ai ragazzi e per produrre alimenti per
la scuola.
Oltre alla scuola classica tradizionale, nel centro esistono
dei laboratori per la formazione di falegnami, fabbri, sarti.
Si producono mobili, sedie, cancellate, vestiti, ecc., sia per
attrezzare la scuola e il Centro che per vendita. Quando siamo
arrivati a Pujo, io e Rolf siamo stati accolti in maniera affet-
tuosa, spontanea e informale. È stata organizzata una festa
di benvenuto alla quale hanno partecipato anche SE Mons.
Cob Garcia e i rappresentanti del RC di Pujo, nel corso della
quale i bambini e le bambine della comunità hanno eseguito
una danza in onore degli ospiti, con i costumi dell’amazzonia.
Molti bambini ospitati nel Centro, infatti, vengono dall’Amaz-
zonia. Si è deciso di dare un contributo, secondo lo spirito che
guida il nostro progetto, cioè, “insegniamogli a pescare”. In
particolare, sono state donate due macchine per cucire, una
macchina per fare le asole dei bottoni su tessuti robusti e una
sega elettrica. Parlando con Suor Rosario, abbiamo realizzato
che le insegnanti del laboratorio di cucito avevano problemi
per approvvigionarsi di materie prime. Grazie ad una rotariana
socia del RC di Quito, proprietaria di una fabbrica di tessuti,
Dona Marieta Espinosa De Moreno, abbiamo potuto integrare
il contributo con una grande quantità di scampoli di tessuti,
che sono risultati molto utili al laboratorio di cucito di Pujo.
Ma non ci stiamo dedicando solo a Paesi in via di sviluppo.
In Europa, la nostra attenzione è focalizzata sui bambini an-
che della Polonia e della Moldova. In Polonia, grazie a Laura
Dryjanska, che è polacca, a un amico italiano che vive in
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