BAMBINI DI STRADA
          
        
        
          67  bambini di strada
        
        
          e Sardegna. Il ricavato delle offerte ottenute dalla distribu-
        
        
          zione del libro ha incrementato il fondo che ha permesso di
        
        
          concretizzare una serie di progetti in favore di “ Bambini di
        
        
          strada” tuttora in atto. Di alcuni di questi, vi espongo ora i
        
        
          dati salienti.
        
        
          Prima, però, mi pare importante spiegare per brevi linee al-
        
        
          cuni principi che hanno guidato la scelta dei vari progetti di
        
        
          volta in volta selezionati e portati a termine o in corso d’opera.
        
        
          Nel realizzare progetti di servizio, infatti, ovunque, ma soprat-
        
        
          tutto in Paesi in via di sviluppo, è bene partire da una attenta
        
        
          valutazione anche in loco sia della necessità e fattibilità della
        
        
          iniziativa che dell’affidabilità dei partner da aiutare, per non
        
        
          rischiare di investire in una impresa fallimentare e senza fu-
        
        
          turo. Questo rischio viene evitato con il coinvolgimento attivo
        
        
          dei Rotary Club locali. Personalmente, mi sono rivolto a tanti
        
        
          amici e in particolare a Valeria e a Roberto che mi hanno
        
        
          parlato della cittadina di Pujo. Confesso, che pur essendo
        
        
          andato più volte in Ecuador, non sapevo dove essa fosse. Sono
        
        
          tornato, quindi, a Quito, dove ho alcuni cari amici rotariani
        
        
          conosciuti grazie al Programma Scambio Giovani, in primis
        
        
          Rolf e Toni Andreetti, ai quali ho chiesto di mettermi in con-
        
        
          tatto con il RC di Pujo. Ho avuto in tal modo l’opportunità di
        
        
          conoscere la Presidente e alcuni soci di questo Club, i quali,
        
        
          nonostante l’incontro non fosse stato programmato, mi hanno
        
        
          ricevuto con squisita cortesia, si sono prontamente dichiarati
        
        
          disponibili a collaborare e mi hanno messo in contatto con il
        
        
          vescovo, amico di Valeria e Roberto, Mons. Rafael Cob Garcia.
        
        
          Ho trovato in lui una persona eccezionale che prontamente mi
        
        
          ha accompagnato dalla responsabile del progetto, suor Maria
        
        
          Rosario. Mi sono subito reso conto che il progetto del “Centro
        
        
          Encuentro” era una “macchina” perfetta e organizzata in mo-
        
        
          do eccellente. Peraltro, Roberto mi aveva chiesto di verificare
        
        
          la fattibilità di un progetto “agricolo” del RC Roma Cassia, poi
        
        
          realizzato con successo: donare al centro un orto, per poter
        
        
          insegnare l’agricoltura ai ragazzi e per produrre alimenti per
        
        
          la scuola.
        
        
          Oltre alla scuola classica tradizionale, nel centro esistono
        
        
          dei laboratori per la formazione di falegnami, fabbri, sarti.
        
        
          Si producono mobili, sedie, cancellate, vestiti, ecc., sia per
        
        
          attrezzare la scuola e il Centro che per vendita. Quando siamo
        
        
          arrivati a Pujo, io e Rolf siamo stati accolti in maniera affet-
        
        
          tuosa, spontanea e informale. È stata organizzata una festa
        
        
          di benvenuto alla quale hanno partecipato anche SE Mons.
        
        
          Cob Garcia e i rappresentanti del RC di Pujo, nel corso della
        
        
          quale i bambini e le bambine della comunità hanno eseguito
        
        
          una danza in onore degli ospiti, con i costumi dell’amazzonia.
        
        
          Molti bambini ospitati nel Centro, infatti, vengono dall’Amaz-
        
        
          zonia. Si è deciso di dare un contributo, secondo lo spirito che
        
        
          guida il nostro progetto, cioè, “insegniamogli a pescare”. In
        
        
          particolare, sono state donate due macchine per cucire, una
        
        
          macchina per fare le asole dei bottoni su tessuti robusti e una
        
        
          sega elettrica. Parlando con Suor Rosario, abbiamo realizzato
        
        
          che le insegnanti del laboratorio di cucito avevano problemi
        
        
          per approvvigionarsi di materie prime. Grazie ad una rotariana
        
        
          socia del RC di Quito, proprietaria di una fabbrica di tessuti,
        
        
          Dona Marieta Espinosa De Moreno, abbiamo potuto integrare
        
        
          il contributo con una grande quantità di scampoli di tessuti,
        
        
          che sono risultati molto utili al laboratorio di cucito di Pujo.
        
        
          Ma non ci stiamo dedicando solo a Paesi in via di sviluppo.
        
        
          In Europa, la nostra attenzione è focalizzata sui bambini an-
        
        
          che della Polonia e della Moldova. In Polonia, grazie a Laura
        
        
          Dryjanska, che è polacca, a un amico italiano che vive in
        
        
          segue >