Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 43

Simone Dessì
, classe
1986, nato e cresciuto a
Cagliari, è rotaractiano dal
2005. Ha ricoperto va-
ri incarichi prima a livello
di club e poi a livello di-
strettuale. Finito il liceo
classico, ha studiato beni
culturali, focalizzandosi
sull’archeologia, per poi
inserirsi in un campo lavorativo diametralmente opposto: il
settore informatico. Oggi, Simone Dessì lavora nel campo
delle telecomunicazioni per h3G.
Quali iniziative a favore dei giovani avete effettuato
in quest’anno?
Con i singoli presidenti di commissione, sono state messe
in atto diverse iniziative. In concreto, abbiamo: ratificato un
accordo con LUMSA per la patente ECDL; tenuto un corso di
formazione politica; realizzato un seminario sulla comunica-
zione (soprattutto, per i presidenti incoming) e uno sull’orien-
tamento al lavoro.
Quali di queste iniziative sono state condivise con il
Rotaract e con quali risultati?
Con il Rotary abbiamo anche condiviso l’organizzazione della
Maratona di Roma, della “Roma Fun”, e del Giubileo dei rota-
riani. Abbiamo inoltre partecipato alla campagna polio con i
“braccialetti Cruciani”.
Quali politiche sono state messe in atto per sostenere
la leadership dei giovani?
È stato lasciato spazio ai club per ideare e gestire i progetti e
le attività connesse (senza “imporre” alcun impegno, eccetto
i progetti nazionali), per lasciare a tutti la possibilità di eser-
citare la propria leadership e di realizzare ciò che ritenevano
opportuno.
Come motivare una maggiore partecipazione dei gio-
vani nel Rotary?
Il Rotaract è già un forte strumento per motivare la parteci-
pazione dei giovani. Grazie alla conoscenza reciproca e alla
collaborazione, è possibile vivere sulla propria pelle la realtà
rotariana e apprenderne i valori che sono alla base del nostro
comportamento.
Se fossi rotariano...
Porterei con me tutto quello che il Rotaract mi ha insegnato e
la passione con cui ho vissuto gli ultimi anni. Il Rotary, come
il Rotaract, ha bisogno di persone che si mettano in gioco,
responsabilmente, impegnandosi in prima persona.
Il Rotary tra 10 anni? E tu nel Rotary tra 10 anni?
10 anni sono tanti. Come sappiamo il Rotary è basato sulla
volontà e sull’impegno, ma anche sulla professionalità. Non so
dire che tipo di vita condurrò tra un decennio, né se farò parte
del Rotary. Di sicuro, i valori che ho appreso saranno sempre
presenti, dentro di me.
GENERAZIONI A CONFRONTO
43 face to face
D.2080
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Il Rotaract ha bisogno di persone
che si mettano in gioco.
Convention Internazionale
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