Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 44

Sergio Basti
è nato a
Ortona e risiede a L’Aquila.
Commendatore al merito
della Repubblica, è dirigen-
te generale in quiescenza
del Dipartimento dei Vigi-
li del Fuoco. Laureatosi in
ingegneria civile, è stato
Comandante provinciale di
Siena, Teramo, L’Aquila e
Napoli; ha diretto due Direzioni Centrali e tre Direzioni Regio-
nali dei Vigili del Fuoco. Ha diretto le operazioni di soccorso
in occasione del terremoto che ha colpito L’Aquila. Socio del
Rotary Club L’Aquila dal 1996, è stato insignito di 5 PHF.
Quali iniziative a favore dei più giovani avete attuato
in quest’anno?
Sin dal piano programmatico distrettuale presentato all’as-
semblea, abbiamo avuto un indirizzo fortemente orientato a
valorizzare la componente giovanile. Cito alcune iniziative,
come la designazione di un segretario distrettuale addetto
alle nuove generazioni con il compito preciso di seguire,
monitorare e ascoltare le esigenze del Rotaract. Ma è stato
anche sollecitato l’inserimento di un rappresentante Rotaract
nei consigli direttivi dei club Rotary, sia pure senza potere di
voto. È stato poi organizzato un forum dedicato alle nuove
generazioni per ascoltarne il pensiero. È stata disposta per
i giovani l’eliminazione delle quote d’iscrizione a seminari
e forum, chiedendo anche ai club di attuare una politica di
riduzione dei costi di ingresso.
Quali di queste iniziative sono state condivise con il
Rotaract e con quali risultati?
La maggior parte delle iniziative sono state condivise con il
Rotaract, che ha apprezzato questa impostazione. Il risultato
più importante è stato ottenuto con il RYLA, la cui partecipa-
zione è andata ben oltre gli standard storici di 35 unità, con
grande soddisfazione dei partecipanti. Molto apprezzato an-
che lo scambio giovani, nonostante diversi club abbiano mani-
festato scarsa propensione all’utilizzo di questa opportunità.
La condivisione di progetti territoriali e la raccolta fondi En-
dPolioNow hanno consentito una buona e lodevole interazione
fra i club. Diversi sono stati nel corso dell’anno gli ingressi di
giovani, per la maggior parte ex rotaractiani, nei club Rotary,
favoriti anche dalla riduzione dei costi di ingresso.
Quali politiche mettere in atto per sostenere la lea-
dership dei giovani?
Quattro sono i punti principali: ascoltare le loro ragioni; trattarli
alla pari; ampliare il coinvolgimento; migliorare la formazione.
Come motivare una maggiore partecipazione dei gio-
vani nel Rotary?
Dare loro la possibilità di esprimere le proprie potenzialità
attraverso progetti condivisi con pari dignità di ruoli (i ro-
taractiani non devono essere impiegati per fare le veline e i
garzoni ai rotariani).
Se fossi un rotaractiano…
Chiederei al presidente del mio Rotary di mettermi alla prova,
assegnando al Rotaract un service da portare avanti per conto
del Rotary (il Rotaract per il Rotary).
Il Rotary tra 10 anni? E tu nel Rotary tra 10 anni?
Tra 10 anni il Rotary sarà più tecnologico ma forse meno at-
trattivo. Bisogna ricostruire un nuovo senso di appartenenza
esemplificando la partecipazione e intensificando l’agire.
Bisogna fare pochi service e farli meglio. Sono preferibili i
service buoni che si ripetono nel contesto territoriale. Bisogna
tener conto che i soci dei club si dividono oggi in due catego-
rie: gli anziani, con pochi stimoli; e i giovani in età lavorativa,
con poco tempo. Entrambi portano al collasso dei club. Io
spero di esserci tra dieci anni e spero di poter continuare a
mettere a disposizione la mia esperienza.
FACE TO FACE
44
ROTARY
maggio 2016
D.2090
}
}
Pari dignità nei service del Rotary.
1...,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43 45,46,47,48,49,50,51,52,53,54,...80
Powered by FlippingBook