Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 40

Paolo Pasini
, psicologo
e psicoterapeuta, svolge at-
tività di consulenza nell’or-
ganizzazione e gestione dei
servizi socio-sanitari. Ha
svolto numerosi incarichi
di responsabilità nel mondo
della sanità, anche a livello
internazionale. Alla profes-
sione ha sempre affiancato
un’intensa attività di studio e di ricerca nel mondo dell’ar-
cheologia, con incarichi internazionali, riguardo la cura di
esposizioni e pubblicazioni. Dal 1995 è socio del Rotary Club
Rimini, dove è stato Presidente nell’anno 2002/03. È PHF
dal 2005.
Quali iniziative a favore dei più giovani avete attuato
in quest’anno?
Numerose, in particolare desidero citare il concorso Cultura e
Patrimonio, riservato alle start-up culturali. La partecipazione
ampia e qualificata, la creatività e l’interesse delle ammi-
nistrazioni e delle imprese mostra che siamo sulla strada
giusta.
Quali di queste iniziative sono state condivise con il
Rotary e con quali risultati?
La sintonia con il Rotaract è piena. Oltre alle iniziative con-
divise, di cui certamente vi parlerà Davide, vorrei menzio-
nare il recente Forum Rotary-Rotaract sul significato attuale
del servire. Abbiamo infatti la necessità non solo di allineare
gli aspetti operativi, ma anche le ragioni che spingono il
nostro agire.
Spesso è più rilevante avere consapevolezza del “perché” e
del “come”, oltre che del “cosa”.
Quali politiche mettere in atto per sostenere la lea-
dership dei giovani?
In questo caso dobbiamo affidarci alla pratica e all’espe-
rienza: organizzare eventi e servizi nella cordialità di una
compagnia aiuta ad assumersi responsabilità e a crescere in
una leadership riconosciuta dai pari in base a come affronti i
problemi. Insistiamo perché la leadership non sia intesa come
un accesso al potere, ma come servizio. Citando Galbraith
potremmo dire che il leader sarà “sempre meno colui che
prende le decisioni e sempre più colui che farà in modo che
le decisioni siano prese”.
Come motivare una maggiore partecipazione dei gio-
vani nel Rotary?
Per motivare la partecipazione dei giovani occorre rafforzare
il club stesso. I club devono avere la capacità di far convivere
l’esperienza e l’autorevolezza con il dinamismo e lo slancio.
I club dovranno essere attrattivi e offrire ai giovani un luogo
espressivo, entusiasmante e che eserciti al contempo quella
responsabilità sociale nello sviluppare progetti utili alla co-
munità.
Se fossi rotaractiano…
Se fossi rotaractiano cercherei di sviluppare sempre più il
“fare insieme”, cioè costruire iniziative in una forma attraente
e stimolante in modo da porre il Rotaract all’attenzione dei
coetanei come forma socialmente avanzata di opportunità
personali, di servizio e di rapporti positivi.
Il Rotary tra 10 anni? E tu nel Rotary tra 10 anni?
Il recente Consiglio di legislazione 2016 ha tracciato la dire-
zione verso la quale si muoverà il Rotary nei prossimi anni:
club più flessibili; membership più dinamica; gestione delle
iniziative meno burocratica e più smart. Tuttavia, come dice
il Presidente Ravindran, due elementi dovranno rimanere im-
mutati: etica e professionalità. Io tra 10 anni? Non mettiamo
limiti alla provvidenza: stesso entusiasmo e stessa determi-
nazione per continuare a essere assieme agli amici “un dono
per il mondo”.
FACE TO FACE
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ROTARY
maggio 2016
D.2072
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Far convivere esperienza
e autorevolezza con
dinamismo e slancio.
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